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   I PRESEPI DI GUBBIO
   

Presepe della Vittorina  |  Presepe di S. Martino  Presepe perenne di S. Agostino   
Origine e Storia del Presepe nel Mondo |  Alcuni Presepi Italiani Famosi 

Presepe della Vittorina


   Il Parco della Chiesa della Vittorina è dal 1988 il palcoscenico naturale per la realizzazione di un presepe di grande interesse da parte dell'Associazione culturale "S. Francesco e il lupo" e dei suoi volontari.
L'iniziativa è sorta per mettere in risalto la presenza importante di S.Francesco a Gubbio e la creazione di un grande presepe con statue di dimensioni naturali offre, al visitatore, la possibilità di "ricordare" il primo presepe francescano (Greggio, 1223) anche a Gubbio, nel luogo ove sorse il primo convento dei frati Minori e nel luogo dell' incontro di S. Francesco e il lupo.
   Il Presepe occupa una superficie di circa diecimila metri quadrati, al cui interno trovano posto: tanti personaggi vestiti con abiti di stoffa, case tradizionali palestinesi, molini, un laghetto e la capanna della natività. 
   Libero accesso dal 24 dicembre fino al 6 gennaio.
 
"Dal Presepe all'Albero, una luce si accende"

   Questo il nome della "fiaccolata" che ogni 26 dicembre congiunge in processione la Chiesa della Vittorina con la
Basilica di S.Ubaldo, è realizzata a sostegno dell'Unicef, l'organismo mondiale che opera in favore dei bambini del terzo mondo.
  
La manifestazione, nel suo percorso verso la Basilica, passa tra le luci dell'
Albero di Natale più grande del mondo.


   DAL PRESEPE ALL’ALBERO
    di Rosanna Milano Migliarini

Mentre sfiorisce il giorno
guardiamo gli ulivi dei declivi,
intorno al colle del Beato Ubaldo,
ondeggiare ad ogni trasalir del vento.

 Anche se il tormentato tempo nostro
ci scava dentro l’anima,
entrati siamo ancor per una volta
nella santità
di un paesaggio amico e confidente,
voluto da uomini di buona volontà
che rubando le tante ore al sonno
han rivestito di petali d’amore
questo percorso.

 Dal presepe della piccola chiesa di Francesco,
giù nella piana,
s’innalza fin lassù,
attraversando la magia della Natività,
l’Albero di Gubbio che splende
tra bagliori, trasparenze
e, dei Ceri, i bei colori.
 
Indica a noi, il maestoso Albero,
quella Stella Cometa
che accende di vivida luce la speranza
nei caldi spazi dell’anima.

 Il tappeto color dell’amaranto
fruscia morbido sotto i nostri passi
che saliamo a pregare il Bambinello Santo.

 Son lì per sempre di Matteo le parole:
“Il Figlio dell’Uomo verrà,
tornerà, balenerà nel cielo,
sciaboleranno le luci,
i colori si esalteranno…..”

 Questa Notte Santa riporta,
allora, al mistero di ricercare
Nostro Signore
che si profila oggi
ridente per la Sua venuta
domani martoriato sulla Sua Croce.

 Nel rovello di sospesi silenzi,
all’anima che vaga nella notte,
il Battista, vestito di peli di cammello,
a piedi nudi sale con noi e ripete tacendo….
 “Nessuno verrà dopo il Cristo, Nostro Signore!”

 


Presepe di S. Martino


   Nello storico quartiere di San Martino, in occasione delle festività natalizie, dall' 8 dicembre al 6 gennaio, viene allestito un caratteristico presepe con statue a dimensioni naturali. Tale opera, che si rinnova ogni anno, dal 1999, anima i caratteristici ed incantevoli vicoli medioevali del quartiere nella sua parte alta, verso S. Croce (Via Capitano del Popolo, Via Ondedei, Largo Lando, Vicolo Lazzarelli, Via del Loggione). Gli elementi architettonici delle case e delle vie con i loro archi, nicchie, portoni, piazzette e fontane diventano incantevoli e incredibili scenari per un presepe ambientato in pieno 1300, con personaggi che rappresentano, molto realisticamente, scene di vita quotidiana e i vari aspetti dei mestieri e delle arti della Gubbio medievale. Il Presepe è realizzato da un comitato spontaneo costituito dai residenti delle vie interessate. Nel Comitato un ruolo molto importante hanno le donne, alle quali spetta oltre al merito dell'idea iniziale, anche l'onere di realizzare i molti vestiti degli abiti medievali che rivestono i figuranti le cui teste e mani sono realizzate in ceramica da abili artigiani del quartiere.
 

Presepe perenne di S. Agostino


  In un caratteristico locale, attiguo al chiostro del chiesa di S. Agostino, nel 1977 un gruppo di giovani della parrocchia, per far sentire la festa di Natale più grande e più bella, pensarono di realizzare un grande presepio, di stile popolare, da aprirsi all’uscita della Messa di mezzanotte. Per sfruttare questa caratteristica, i costruttori decisero di allestire il presepio presentando ogni anno uno dei tanti temi del mistero dell’Incarnazione.
   Per diversi anni, il presepe fu aperto solo nel periodo natalizio e poi veniva demolito. Circa 10 anni dopo, negli anni 1988 – 89, si decise di passare ad un presepio permanente che rimanesse cioè aperto al pubblico fino a Dicembre dell’anno successivo, quando si sarebbe provveduto ad una nuova strutturazione.
   Nel trascorrere degli anni, il presepio è stato costantemente trasformato e migliorato, dotandolo di un ciclo completo del giorno e della notte, movimenti di nuvole, lampi, cascate ecc…e inoltre, di anno in anno, gli fu data un’impronta tematica diversa.
   Dal Natale del 2003 è stato tolto il ciclo del giorno e della notte dandogli un aspetto fisso e suggestivo nello stesso tempo.

 

 

 

Visita il Sito Ufficiale del Presepe perenne di S. Agostino

http://www.santagostino.net

 

 


Origine e Storia del Presepe nel Mondo


   Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività. Nei loro brani c'è già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo prenderà il nome latino di "praesepium" (da prae: "davanti" e saepire: "chiudere con una siepe") ovvero "recinto chiuso", "mangiatoia". Oggi la parola assume il significato non solo di "mangiatoia", bensì dell’intera rappresentazione della natività in tutte le sue sfumature...del Presepe, appunto!
   Luca parla soltanto dell' umile nascita di Gesù a Betlemme (...giunse per lei il tempo di partorire e diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'albergo. In quella stessa regione si trovavano dei pastori: vegliavano all'aperto e di notte facevano la guardia al loro gregge....), poi il greco Origene (prima metà del III secolo)  all'iconografia originaria aggiunse altri particolari, infatti colloca Gesù in una grotta, parla dei doni dei pastori, di un bue e di un asinello, che riscaldano il piccolo con il proprio alito, richiamandosi probabilmente ad una antica profezia di Isaia.
   Di Re Magi venuti ad adorare il Redentore, ne parla Matteo: "...alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo".
  L'origine esatta del Presepio è difficile da definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo. Già nel secondo secolo troviamo nelle catacombe roma
ne di Priscilla, lungo la via Salaria a Roma, rappresentate scene della nascita di Gesù, come la Madonna con in grembo il bambino. Anche nelle catacombe di San Sebastiano, si può ammirare un altro importante affresco che, seppure fortemente deteriorato, raffigura la mangiatoia con due animali: il bue e l’asinello. È storicamente documentato che già nel Quarto secolo, per volere di Papa Liberio I (352-366), veniva eretta nel giorno di Natale, nella Basilica S.Maria "ad praesepe"  (oggi nota come S. Maria Maggiore) una "tettoia" sorretta da tronchi d’albero (quasi lo schema essenziale di una stalla), tale tettoia veniva posta davanti all'altare presso il quale, il 24 dicembre di ogni anno, veniva celebrata la Messa di mezzanotte. Papa Liberio era succeduto a Papa Giulio I (337-352) il quale nel 337 aveva stabilito che il 25 dicembre fosse festeggiato come il giorno della nascita di Gesù.
   Altre “tettoie” furono erette in altre Chiese a Roma (S. Maria in Trastevere), a Napoli nella Chiesa di S. Maria della Rotonda, e certamente in altre Chiese di altre città. Si sa pure che Papa Gregorio III (731-741) fece sistemare sotto la tettoia di S. Maria Maggiore una statua d’oro della Madonna con il Bambino e che anche in altre chiese furono collocati sotto tali tettoie pitture o statue che ricordavano il Sacro Evento.
   Si dice che il primo presepe venne realizzato a Napoli nel 1025 presso una chiesa chiamata Santa Maria ad Praesepe che sorgeva in piazza San Domenico Maggiore nella quale furono esposte per la prima volta alcune statue lignee che raffiguravano la natività del Cristo.
   Il primo presepio vivente così come lo vediamo realizzare ancor oggi, con la grotta al centro e tutti gli uomini che vanno verso il Bambino, ha origine, secondo la tradizione, dal desiderio di San Francesco D'Assisi di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Betlemme, con personaggi reali, pastori, contadini, frati e nobili tutti coinvolti nella rievocazione che ebbe luogo a Greccio, piccolo centro del Lazio, in provincia di Rieti, ai confini con l' Umbria, nella notte di Natale del 1223. Questo episodio poi fu magistralmente dipinto da Giotto nell'affresco della Basilica Superiore di Assisi. Fu il primo presepio e Greccio viene oggi celebrato come luogo di nascita del presepe. Allora, Papa Onorio III, dette a Francesco una particolare autorizzazione poiché, essendo vietati dalla Chiesa la rappresentazione di drammi sacri, gli permise solo di celebrare la messa in una grotta naturale invece che in chiesa, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia, rivisse la nascita del Signore. Francesco era stato in oriente quattro anni prima, nel 1219, ed aveva potuto visitare i luoghi santi della vita del Signore. Il ricordo più intenso di questo viaggio fu la visita alla grotta di Betlemme ove il Signore volle nascere.
   Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere.

S. Bonaventura scrive anche che Francesco: "Tre anni prima della sua morte, volle celebrare presso Greccio il ricordo della natività di Gesù Bambino, e desiderò di farlo con ogni possibile solennità, al fine di eccitare maggiormente la devozione dei fedeli. Perché la cosa non fosse ascritta a desiderio di novità, prima chiese e ottenne il permesso dal Sommo Pontefice"
   Secondo il racconto di Tommaso da Celano, in quella notte di Natale, a Greccio, il Santo avrebbe anche compiuto un miracolo facendo animare la statua del bambino.

   Il più antico presepe inanimato è invece quello che Arnolfo di Cambio scolpì per Papa Onofrio IV nel legno nel 1283 e del quale oggi si conservano solo alcune statue nella chiesa di S. Maria Maggiore in Roma. Le statue, ad altezza naturale, rappresentano: la Madonna col Bambino sulle ginocchia, San Giuseppe, il bue e l'asinello; davanti alla Madonna c'è uno dei re Magi.
  
A partire dal IV secolo la Natività diviene uno dei temi dominanti dell'arte religiosa e in questa produzione spiccano per valore artistico: la natività e l'adorazione dei Magi del dittico composto da cinque parti in avorio e pietre preziose che si ammira nel Duomo di Milano e che risale al V secolo e i mosaici della Cappella Palatina a Palermo, del Battistero di S. Maria a Venezia e delle Basiliche di S. Maria Maggiore e S. Maria in Trastevere a Roma. In queste opere dove si fa evidente l'influsso orientale, l'ambiente descritto è la grotta, che in quei tempi si utilizzava per il ricovero degli animali,gli artisti producono statue di legno o terracotta che sistemano davanti a una pittura riproducente un paesaggio come sfondo alla scena della Natività. Il presepe veniva esposto all'interno delle chiese nel periodo natalizio.

   Dal 1300 in poi la Natività è affidata all'estro figurativo degli artisti più famosi che si cimentano in affreschi, pitture, sculture, ceramiche, argenti, lavori e vetrate che impreziosiscono le chiese e le dimore della nobiltà o di facoltosi committenti dell'intera Europa, valgano per tutti i nomi di Giotto, Filippo Lippi, Piero della Francesca, il Perugino, Dürer, Rembrandt, Poussin, Zurbaran, Murillo, Correggio, Rubens, Ghirlandaio.

   Il 1400 è un secolo di stasi per il presepe, essendo esso prerogativa di grandi chiese che possedevano rappresentazioni stabili per l’intera durata dell’anno. Si ha notizia certa del Presepe dei fratelli Pietro e Giovanni Alemanno per la chiesa San Giovanni a Carbonara, di questo presepe sono giunte fino a noi diciannove statue in legno policromo.

   Nel 1500 si assiste ad una ripresa di rappresentazioni in tutta Italia; ricordiamo il magnifico presepe, totalmente in terracotta, ancora oggi conservato presso il Duomo di Modena, opera di Antonio Begarelli;  a Urbino e Piobbico sono conservati splendidi presepi dello scultore Federico Brandani (esecutore di molte decorazioni delle sale del Palazzo Ducale di Urbino). Nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli è conservato parte del presepe del Belverte.
Il presepe comincia ad espandersi anche nelle case di nobili in tutta Italia. Cominciano ad essere rappresentati anche animali quali pecore, capre, cani oltre al bue ed all'asino; Inoltre cominciano a vedersi i primi paesaggi più o meno complessi. 

   Le statue sono prevalentemente di legno policromo o tutte di terracotta, mentre solo nel secolo successivo, 1600, si cominciano a delineare figure più modellate nelle posture. Aniello …”scultore anche migliore” e Donato diedero vita al presepio del Viceré conte di Castrillo nel lontano 1658 (ricco presepe di cui sono stati tramandati 112 figure lignee di ridotte dimensioni).
Nella seconda metà del secolo, cominciano a farsi spazio anche le figure in cartapesta

   Nel 1700 il presepe si diffuse largamente nel regno di Napoli ad opera di Carlo III di Borbone. Gli artisti napoletani danno alla sacra rappresentazione un'impronta naturalistica inserendo la Natività nel paesaggio campano ricostruito in scorci di vita che vedono personaggi della nobiltà, della borghesia e del popolo riprodotti negli atteggiamenti del loro vivere quotidiano: occupazioni, momenti di svago, a tavola o impegnati in balli e serenate.
   Ulteriore novità è la trasformazione delle statue dei
pastori sempre in legno, ma realizzati con arti di fili di ferro ricoperti di stoppa, che permettevano ogni tipo di postura, vestiti con stoffe più o meno ricche, adornati con monili e muniti degli strumenti di lavoro tipici dei mestieri dell'epoca e tutti riprodotti con
esattezza anche nei minimi particolari. 
   Nello stesso periodo si distinguono anche gli artisti liguri, in particolare genovesi, e quelli siciliani che, in genere, si ispirano alla tradizione napoletana con alcune eccezioni come ad esempio l'uso della cera a Palermo e Siracusa o le terrecotte dipinte a freddo di Savona e Albissola.
   Sempre nel '700 si diffonde il presepio con parti in movimento che ha un illustre predecessore in quello costruito da Hans Schlottheim nel 1588 per Cristiano I di Sassonia. Ma fin qui abbiamo trattato di ricostruzioni quasi sempre monumentali e di grande pregio artistico realizzate da maestri dell'arte per lo più per la Chiesa o per cappelle private.

   La diffusione a livello popolare si realizzò pienamente nel 1800: ogni famiglia in occasione del Natale costruiva un presepe in casa riproducendo la Natività secondo la tradizione con statuine in gesso o terracotta, carta pesta e altri materiali per gli scenari, forniti dagli artigiani. In Puglia, specialmente a Lecce, fu introdotto un uso innovativo della cartapesta, policroma o trattata a fuoco, drappeggiata su uno scheletro di fil di ferro e stoppa. A Roma le famiglie importanti gareggiavano tra loro nel costruire i presepi più imponenti, ambientati nella stessa città o nella campagna romana, che permettevano di visitare ai concittadini e ai turisti.

   Nel corso del Novecento poi, e soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, ci fu un indebolimento della tradizione del presepe, anche per il fiorire della
tradizione dell'Albero di Natale

   Oggi tuttavia in Italia il presepe è tornato a fiorire grazie all'impegno di enti religiosi e privati come: la Associazione Italiana Amici del Presepio; il Museo del Presepio di Brembo Dalmine di Bergamo; alcune mostre importanti (100 Presepi nelle Sale del Bramante di Roma e dell'Arena di Verona); eccezionali rappresentazioni dal vivo come la rievocazione del Primo presepe di S. Francesco a Greggio, il Presepe Vivente di Rivisondoli in Abruzzo, il Presepe Vivente di Revine nel Veneto, oppure il  Presepe Vivente di Casarano in Puglia e tanti altri ancora, in tutte le regioni.

Presepi Italiani Famosi 


   La realizzazione di Presepi, dai personaggi agli scenari, costituisce uno dei settori più ricchi dell'arte popolare italiana, che nei secoli ha utilizzato i materiali più diversi: legno, ceramica, cartapesta, cera, ecc. 

   Possiamo affermare che non esistono in Italia grandi o piccoli paesi dove non venga realizzato un Presepe.
   Ne derivano scene estremamente suggestive e differenziate che rendono famosi tanti Presepi.

   Elenchiamo alcuni Presepi famosi:
 

PRESEPE GIGANTE di MARCHETTO
(Comune di Mosso - Provincia di Biella)

   Da una tradizione secolare di manifestazioni legate al Natale, nasce nel 1980 il Presepe Gigante allestito nelle vie, nei cortili e negli spazi aperti della borgata Marchetto di Mosso.

 

PRESEPE di LIMONTA
(Comune di Limonta - Provincia di Lecco)

   Il presepe di Limonta nasce grazie ad un gruppo di amici che per diletto e passione hanno deciso di realizzare un presepe interamente fatto a mano, comprese le statue, gli accessori ed i dettagli del paesaggio.

   Per rendere il presepe più suggestivo, alcune statue sono state dotate di movimento; inoltre una centralina gestisce l'alternarsi delle fasi del giorno.

 

PRESEPI di TESERO
(Comune di Tesero - Provincia di Trento)

   Il centro storico di questo paese della Val di Fiemme, si trasforma ogni anno nella caratteristica collocazione dell'iniziativa “Tesero e i suoi Presepi”.
   Aspetto saliente dell’appuntamento è l’ambientazione lungo un percorso dislocato nell’intero centro storico della rassegna che ospita circa un centinaio di presepi, frutto della fantasia e della creatività di chi per passione si dedica all’antica arte del presepio.
   Dal 1965 l’Associazione "Amici del Presepio di Tesero" opera in tale contesto con l’obiettivo di riscoprire e diffondere le tradizioni locali attraverso la promozione di iniziative tese alla valorizzazione del ricco patrimonio storico, artistico e culturale non solo della Comunità di Tesero e della Valle di Fiemme ma dell’intera provincia

 

PRESEPIO di ARA GRANDE
(Comune di Ara Grande di Tricesimo - Provincia di Udine)

   E' uno dei presepi più grandi d'Italia. L'iniziativa, nata nel lontano 1976, è andata via sviluppandosi, raggiungendo le attuali dimensioni, che coprono una area di 2.500mq., situata presso la ex baraccopoli di Ara di Tricesimo.
  Strutture portanti, quantità di materiale impiegato rendono l'opera oltremodo impegnativa: per l'allestimento e lo smantellamento del "cantiere" si lavora all'aperto circa 6 mesi all'anno.

 

PRESEPIO EVANGELIUM
(Comune di Due Ville - Provincia di Vicenza)

Non è un classico presepe. Attraverso un percorso che attraversa una serie di scene, propone i momenti salienti della Bibbia.
Il lavori per la costruzione dell'opera sono durati più di sei anni.

I personaggi biblici in grandezza naturale e gli ambienti che fanno da scenario sono stati ricostruiti nei particolari storici dopo accurate ricerche.
Luci, effetti sonori e un commento simultaneo, rievocano avvenimenti antichi con l'intento di renderli presenti ed attuali.

 

PRESEPIO dei DELFINI
(
Baia di Riva Trigoso - Provincia di Genova)

   Presepe subacqueo posto a 11,5 metri di profondità. E' composto da cinque statue di bronzo (la più alta è di circa un metro) che rappresentano la Natività. Il posto normalmente riservato all'asinello ed al bue qui è occupato da due delfini.
   Il Presepio dei delfini è stato calato sul fondo del mare sabato 28 settembre 2002 di Riva Ponente con le coordinate geografiche:
Nord 044° 15,422'  Est 009° 24,885' .
  La zona è facilmente raggiungibile a nuoto ed il presepio subacqueo è visibile con una semplice maschera subacquea e anche dalle imbarcazioni.

 

PRESEPIO di CICIANA
(
Frazione di Ciciana - Comune di Lucca)

   In occasione del Natale del 1973, alcuni giovani decisero di riprendere la tradizione del Presepe. In particolare c’era la volontà di far sentire la festa del Natale più grande, più vera, e c’era la voglia di mantenere alcune di quelle tradizioni che altrimenti sarebbero scomparse.Con il trascorrere degli anni è maturata una grande passione per i presepi e per l’arte di creare scene quanto più curate possibili. In tutti questi anni, il presepio è stato costantemente modificato e migliorato. 

 

PRESEPIO di FERENTILLO
(
Comune di Ferentillo - Provincia di Terni)

   Nato da un'idea di un piccolo gruppo di parrocchiani sono ormai più di sette anni che nella Pieve di Santa Maria viene realizzato un presepe artistico nel periodo natalizio. All'inizio sono state studiate diverse ambientazioni come grotte, paesaggi vari ecc. e a mano a mano sono stati introdotti effetti come il ciclo giorno-notte, l'acqua utilizzata per ruscelli, cascate, ecc. ed il cielo stellato realizzato con fibre ottiche e proiettori.
Negli ultimi anni infine è nata l'idea di unire la narrazione dei passi del Vangelo che riguardano la Natività alle scene del presepe evidenziate da giochi di luce.
   Il presepe 2003 ha vinto la 10° edizione del concorso presepistico nazionale: "PRAESEPIUM ITALIE" indetto dall'Assoc. Amici del Presepio delle Madonie e di Sicilia.

 

PRESEPIO VIVENTE di MOIE
(
Moie di Maiolati Spontini - Provincia di Ancona)

   Il Presepe vivente di Moie, diversamente da molte rappresentazioni simili, non sfrutta nessuna struttura esistente, se non limitatamente alla grotta della natività ricavata all’interno dell’Abbazia di S.Maria; tutto il resto, dalle capanne alle case, dalla cascata ai laghetti, dagli ovili alle botteghe dei vari mestieri, viene pazientemente ricostruito ogni anno. Enormi quantità di canne, legname e pietre insieme alla fantasia ed all’entusiasmo dei volontari per realizzare un’ambientazione che può tradursi efficacemente nel motto "il Presepe di casa prende vita".

PRESEPIO ELETTRONICO MULTIMEDIALE
(via Aufidio Namusa 194
- Roma)

Il presepio, diverso ogni anno, è realizzato con maestria e una grandissima cura anche nei più piccoli particolari.
E' completato da un grande numero di effetti speciali, molto realistici, gestiti da un Sistema di Controllo computerizzato non commerciale ma progettato e realizzato in proprio.
Il Sistema di Controllo gestisce e sincronizza tutti gli effetti luminosi, la musica, gli effetti audio, i vari movimenti.

 

PRESEPIO di GRAGNANO
(
Comune di Gragnano - Provincia di Napoli)

   Il presepio di Gragnano è dovuto alla passione e all’ingegno degli artigiani locali i quali, spinti dall’amore per la tradizione natalizia, hanno dato vita al primo presepio nel lontano 1969.
   Musiche e canti natalizi accompagnano i visitatori estasiati in quella mistica e suggestiva atmosfera facendoli partecipi del mistero della Natività.

 

PRESEPIO ARTISTICO di LUCERA
(
Comune di Lucera - Provincia di Foggia)

E' un presepio curato nei dettagli e rifinito nei minimi particolari, diverso e sempre più ricco ogni anno. Nelle versioni degli ultimi anni presenta numerosi automatismi tra cui la donna che cuce, lo stalliere e la donna al pozzo; effetti luce riproducenti le varie fasi della giornata contribuiscono a rendere il tutto ancora più suggestivo e realistico.

 

PRESEPE ARTISTICO di SALICE SALENTINO
(
Comune di Salice Salentino - Provincia di Lecce)

   Davvero unico nel suo genere questo Presepe Artistico.
   Rappresentato nella magica atmosfera dell’antica Palestina dei tempi di Gesù. In circa 40 mq di esposizione rivivono i personaggi nei loro ambienti rigorosamente ricostruiti in cartapesta, muniti di tantissimi particolari che lasciano il visitatore giustamente meravigliato.
   C’è un po’ di tutto: dalle grotte alle sorgenti, dalle colline ai paesaggi montani della vecchia Betlemme; dal paesaggio palestinese alla Sinagoga; rappresentati anche il Tempio, il Ponte Romano, la locanda, la casa di Giuda Ben-hur e del vasaio, il mulino, il Palazzo e le mura di Erode, le mura di Betlemme con la Porta di Davide e il Foro, infine le tre piramidi della Valle di Giza (Egitto) che rievocano la fuga della Sacra Famiglia in Egitto. Il meraviglioso sistema luminoso imita le fasi del giorno e della notte con sincronia e spettacolarità.
   Il presepe è visitabile in via Giovanni XXIII, 23 tutti i giorni del mese di dicembre.