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       Un fine settimana a Bligny e non solo
   

Un fine settinama tra Francia, Lussemburgo e Belgio

Programma
 "orientativo"
 
                                                                                                                    


Venerdì 21 Settembre

Ore 09.40: partenza dall'aeroporto di Ancona per Charleroi

Ore 11.40: Arrivo a Charleroi (Belgio)

Quindi si prosegue in autobus per 9 km per visitare il sito minerario di Marcinelle (tristemente noto per la tragedia della miniera del 8 agosto 1956)

Trasferimento a Reims (157 Km), visita alla città e principalmente al famoso duomo dove vennero incoronati tutti i Re di Francia, quindi Cena e pernottamento in hotel.

Sabato 22 Settembre

Ore 8.00: prima colazione in albergo

Ore 8.30: partenza in autobus per Bligny (16 km) per visitare il Cimitero Militare Italiano (Vedi) della Grande Guerra

Ore 12.00: Pranzo al sacco

Ore 13.00: partenza (sempre in autobus) per Esch-sur-Alzette (204 Km), in Lussemburgo.

Ore 16.00: arrivo e sistemazione in hotel

Ore 19.00: cena con una rappresentanza della comunità eugubina residente in Lussemburgo e pernottamento

 Domenica 23 Settembre

Ore 8.00: prima colazione in albergo,

Ore 9.00: partenza in autobus in direzione di Bruxelles (214 Km), dove si trascorrerà l'intera giornata.

Ore 20.00: Cena e pernottamento

Lunedì 24 Settembre

Ore 8.00: prima colazione in albergo,

Ore 9.30
: Partenza
per l'aeroporto di Charleroi

Ore 13.10: partenza dall'aeroporto di Charleroi  per Ancona

Ore 15.05: Arrivo ad Ancona
 

La spesa individuale complessiva dovrebbe aggirarsi tra i 300 e 400 Euro e ovviamente dipenderà molto dal numero dei partecipanti 

info@eugubininelmondo.com
333.9135082

Perché una visita al Sacrario Militare italiano di Bligny (Francia).

    Si sta concludendo quest’anno (2018) il centenario della Grande Guerra. Mai prima di allora il nostro pianeta aveva visto un conflitto così vasto e con la partecipazione di popoli di quasi tutto il pianeta, al punto da essere stata giustamente definita “Prima Guerra Mondiale”.

   Le celebrazioni che in questi anni si sono susseguite un po’ dappertutto stanno volgendo al termine.
A noi è sembrato interessante concludere il percorso della celebrazione della grande guerra seguendo l’itinerario che nell’ultimo anno di Guerra ha compiuto la “Brigata Alpi”, quella formata dai due famosi reggimenti (51° e 52°) che nei primi anni di guerra era stata schierata sul fronte che va dal Col di Lana alla Marmolada, brigata dove erano stati arruolati tanti giovani eugubini, quelli che nel 1917 erano stati in grado di realizzare quell’incredibile Festa dei Ceri alle pendici del Col di Lana.

   A novembre del 1917, dopo la ritirata di Caporetto,  quei soldati furono schierati sul Piave, ma nel marzo 1918, a seguito di uno scambio di truppe con la Francia, lo stato maggiore dell’Esercito italiano decise l'invio, sul fronte francese, del II Corpo d'Armata italiano, composto anche della «Brigata Alpi» con i tanti eugubini che la componevano.

   Furono schierati sulle Ardenne, vicino Reims, nella zona di produzione dello champagne e lì tra l’aprile e il luglio 1918 si trovarono a combattere una guerra non meno sanguinosa di quella del Col di sangue (il Col di Lana). La situazione bellica in quel tratto di fronte francese è stata mirabilmente descritta da due testimoni oculari e cioè dal poeta Giuseppe Ungaretti che in quei luoghi scrisse i famosissimi versi:
“Soldati – si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”; e dallo scrittore Curzio Malaparte che così descrive uno dei tanti attacchi: “Nulla potrà mai superare in orrore quel bombardamento. Fu un massacro. Seduti sull'erba, le spalle appoggiate ai tronchi degli alberi, in un terreno senza trincee, senza camminamenti, senza ricoveri, ci facemmo ammazzare allo scoperto, fumando una sigaretta dopo l'altra”.

   Alcuni storici ritengono che gli esiti del primo conflitto mondiale sarebbero potuti essere differenti, se non fosse stato per l’eroico apporto dei soldati italiani nella famosa battaglia di Bligny (seconda Battaglia della Marna), che nel luglio 1918 contribuirono ad arrestare la disperata ed ultima offensiva tedesca. Quella vittoria infatti rappresentò l’inizio della fine della Grande Guerra e quella battaglia, sempre Malaparte la racconta così: E in realtà il nemico fu fermato a Bligny, non dal fuoco delle nostre poche mitragliatrici e dei nostri scarsi cannoni, ma dalla meravigliosa pazzia di quei contadini dell'Umbria”.

    Per gli italiani il fronte francese significò, in poco più di sei mesi, oltre 5.000 caduti e più di 4.000 feriti. Oggi superato il piccolissimo borgo di Bligny si sale una collina sulla cui sommità si trova il Cimitero Militare Italiano che impressiona per la sua grandezza. Al suo ingresso sventola la bandiera italiana,  all’interno un grande viale di cipressi e un piccolo tempio posto al centro di quattro sterminati campi di croci. E lì purtroppo riposano anche qualche decina di nostri Eugubini, questo è il motivo che ci spinge fin lassù e lassù vorremmo concludere la celebrazione della Grande Guerra.