Gubbio, da sempre, è famosa nel mondo, per la storia di San Francesco e il lupo, le
Tavole Eugubine, la
Festa dei Ceri e il suo meraviglioso
complesso urbanistico e architettonico, ma da circa venti anni lo è diventata anche per le rarità della" Gola del Bottaccione", posta a nord della città, subito dopo Porta Metauro (Porta di S. Croce), tra il Monte Foce e il Monte Ingino.
La Gola è stata definita "Scrigno del passato". In essa, infatti, sono racchiuse preziose attrattive di varia natura.
La Gola del Bottaccione è una profonda incisione del terreno con pareti verticali tra il Monte Ingino e il Monte Foce, detto anche Monte Calvo.
Deve la sua origine all'azione erosiva esercitata negli ultimi 2-3 milioni di anni dal torrente Camignano che scorre ancora oggi sul suo fondo valle.
La Gola è limitata, a sud, dalla città di Gubbio (in particolare dall'antichissimo quartiere di S. Martino) e dalla pianura eugubina, e, a nord, dal Bottaccione.
Nel fondovalle, parallela al torrente, scorre, per un tratto, la strada statale 298, detta "Eugubina", che congiunge Gubbio a Scheggia in dodici chilometri.