La Biblioteca Comunale Sperelliana, deriva il suo nome dal Vescovo di Gubbio,
Alessandro Sperelli (1589-1672) che
nel 1666 donò alla città la sua biblioteca di circa 7000 volumi, affinché avesse favorito la crescita culturale della popolazione e dei giovani in particolare.
Quindi la nostra fu una tra le prime biblioteche sorte con finalità
pubbliche, seguendo in ordine di tempo all’Ambrosiana di Milano, all’Angelica
di Roma e alla Biblioteca Augusta di Perugia.
Pochi anni dopo (1684) alla morte di
Vincenzo Armanni, attento ricercatore delle testimonianze storiche e letterarie della nostra città,
anche tutto il suo patrimonio di libri e documenti fu destinato alla Biblioteca.
A metà del 1800, il cospicuo numero di volumi (circa 9000) rendeva necessaria un'accurata catalogazione, di cui si fece carico
il canonico Francesco Tondi con la stesura di due indici: uno per materie e uno per autore.
Intanto altri studiosi eugubini, nel corso del secolo XIX, lasciarono le loro raccolte di libri alla Sperelliana. Fu così per
Luigi Ranghiasci, Luigi Bonfatti, Alessandro Mantovani, Pietro e Oderigi Lucarelli.
All'inizio del 1900 i manoscritti di Armanni, Bonfatti e Lucarelli furono inviati all'Archivio Storico del Comune, così attualmente nella Biblioteca sono conservate solo opere prodotte a stampa.
Nel 1974 la Sperelliana lasciò la vecchia sede (Palazzo del Comune) e fu trasferita nel complesso monumentale dell'ex convento di Santo Spirito.
Il
21 novembre 2010, dopo un impegnativo trasloco dalla vecchia sede
di via Cairoli, la Biblioteca Sperelliana ha aperto i battenti della
nuova sede situata all'interno del complesso di San Pietro,
come aveva stabilito il
Consiglio Comunale nel lontano 1874 (sic!).
Nel settore delle opere antiche, moltissime sono le opere a carattere teologico e religioso provenienti dalle biblioteche del vescovo Sperelli e dalle raccolte degli enti religiosi soppressi, ma non mancano
testi greci e latini, testimonianza della vasta cultura umanistica presente a Gubbio nell'epoca dei Montefeltro. Notevole anche la presenza di
testi di medicina, soprattutto del 1500, allorquando Gubbio vide crescere professionisti come
Girolamo Accoromboni, che fu il medico personale di due Papi della
Famiglia Medici di Firenze [Leone X (1513-1521) e Clemente VII (1523-1534)] e Baldo Angelo
Abati, medico del Duca Francesco Maria II Della Rovere (1549-1631), signore
del ducato di Urbino, a cui Gubbio apparteneva.
Notevole il patrimonio bibliografico del 1600 e secoli successivi, tanto che oggi la Sperelliana contiene 55.000 volumi. Presso i suoi locali è possibile la consultazione, la lettura dei testi nonché ottenere in prestito
testi moderni.
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