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   CARLO CECCACCI
   
Le origini  |  Carlo... in Francia  |  IMASUB International  |  Gli studi storici  

 Le Origini


     Che la Francia sarebbe stata nel destino di Carlo Ceccacci si poteva già intuire dal fatto che proprio suo padre, Ubaldo, nel 1908, là era nato, ad Audun Le Tiche (Mosella), figlio di emigranti eugubini originari di Casamorcia di Gubbio.
    Suo padre, ancora neonato, era stato riportato a Gubbio, a causa della morte da parto della madre. A Gubbio, Ubaldo (detto "Merillo") crebbe in Via Dante, affidato alla famiglia Ramacci, imparò l'arte della muratura con la ditta Migliarini e mise su famiglia sposando Antonia Belardi (detta "La Scajona") di due anni più grande, già cuoca al Ristorante S. Marco, che aiutò l'economia familiare proseguendo il suo mestiere ad ogni occasione...!
    Carlo nasce il 29 Luglio 1933 e, a seguire, arrivano altri due fratelli e una sorella (Alvaro, Furio, Maria Gabriella). Sono gli anni a cavallo della seconda guerra mondiale, anni di carestia per molte famiglie eugubine! Ubaldo e sua moglie decidono di espatriare in Francia: per primo Ubaldo nel 1946 e nell'ottobre 1947 il resto della famiglia, a Villerupt, cittadina della Lorena con tante possibilità di lavoro...! Carlo ha 14 anni, era nato e cresciuto a S. Pietro, in Via Mazzini 35, è malato di "Eugubinità", il distacco è doloroso! Ma non può fare altro che cercare di imprimere, in maniera indelebile, l'immagine di Gubbio che si allontana, mentre su un umile "carretto" tutta la famiglia procede in direzione della stazione di Fossato.

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 Carlo...in Francia


   Una volta arrivato in Francia, Carlo, superato i primi mesi di tremenda nostalgia, capisce l'importanza dell'istruzione per assicurare il suo futuro: impara la lingua, consegue un diploma di scuola professionale, continua anche come autodidatta, frequenta scuole particolari e corsi serali.
    Intanto la famiglia era aumentata con la nascita a Villerupt nel 1950, di sua sorella Anna Vera.
    Carlo viene assunto da una ditta, dapprima come elettricista, poi come elettromeccanico, avendo dimostrato notevoli qualità in questo campo. Intanto, nel 1955, sposa una donna originaria dell'Alta Savoia e nel 1962 proprio là si trasferisce, a Cluses, assunto come tecnico specializzato in una fabbrica di micromeccanica dove venivano prodotti oltre ai famosi mulinelli da pesca Mitchell, anche i primi timer per lavatrici. Dopo solo un anno fu promosso capo-reparto con lo scopo di realizzare prototipi.
    Nel 1966 passa ad una azienda produttrice di sci ed inizia a collaborare con le forze armate (Nageurs de Combat) per la realizzazione di attrezzature "speciali" e fu proprio in questo periodo che, per hobby e per favore a qualche amico, iniziò a progettare e costruire custodie stagne, del tutto originali, per macchine da ripresa subacquee. Subito dopo, dato l'interesse riscosso nell'ambiente, fondò un reparto sub, in associazione con il direttore fondatore della "Reydet S.A." particolarmente aperto a tecniche innovatrici ed iniziò la produzione in serie di tali custodie.
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IMASUB International


Nel 1971 fonda la "sua" propria azienda: la "IMASUB International" che, nonostante le piccole dimensioni, ha rappresentato una pietra miliare nel campo della fotografia e della riprese subacquee. È concetto normale che gli apparecchi fotografici non siano "adatti" all'acqua! Ebbene Ceccacci li adattò, modificando quello che c'era ed inventando quello che mancava! Le parole che sempre aveva sentito dire da suo padre: "possibile che 'n se pò inventà niente?" cominciano a dare i suoi frutti.
   Fu una reazione a catena! Cominciò ad inventare tutto quanto è necessario per ottenere belle riprese subacquee. Quindi arrivarono le custodie per le cineprese 8mm, Super 8 e 16mm, i primi illuminatori stagni, importanti accessori per la "Nikonos" (famosa fotocamera subacquea della Nikon) ed una gamma di flash elettronici dalle speciali caratteristiche, definiti dagli esperti giornalisti italiani: i migliori del mondo. Continuò nel progettare mirini ottici, anelli di prolunga e lenti aggiuntive per obiettivi. Per agevolare la comprensione dei suoi concetti sub, aprì la sua scuola "Ecole Imasub International" che mediante opportuni stages, avviò più di duemila subacquei alle riprese subacquee sia a livello amatoriale che professionale ed anche militare.
    Ha organizzato importanti corsi di fotografia subacquea e Safari in tutto il mondo. Notevoli sono state le sue invenzioni ed innovazioni tecniche. Risolse, per esempio, il problema della "vignettatura" esagerata nelle riprese con obbiettivo grandangolare e i problemi derivanti dall'aberrazioni della sfericità. Famose in tutto il mondo sono state le custodie subacquee "Maralu" per la Zenza Bronica 6x6 e la "Diamar" per la Canon Dial, collaborando nel settore con la Kodak, Canon, Nikon Zenza Bronica, Beaulieu, Angenieux, Aaton, realizzazioni che prevedevano già l'innesto a baionetta, tali custodie potevano arrivare oltre i 100 metri di profondità e davano la possibilità di utilizzare oltre ai grandangolari anche gli obiettivi invertiti per realizzare eccezionali e, fino ad allora impensabili, macrofotografie di esseri marini grandi soltanto poche frazioni di millimetro.
    Di lui hanno parlato le più famose riviste mondiali di fotografia: nel luglio 1975 il mensile italiano "Fotografare" gli dedicò alcune pagine, nella rubrica "Personaggio del mese". Preferendo la produzione di "Diaporamas" e conferenze, ritenute più adatte alla promozione dei suoi prodotti, è stato poco presente nei concorsi internazionali di Fotosub, pur tuttavia ottenne una ambita medaglia di bronzo ad un concorso mondiale bandito dalla C.M.A.S.
     Le sue foto subacquee sono state pubblicate dalle riviste più famose del mondo (Le Figaro Magazine, Taucher, L'Aventure Sous Marine, Oceans,) I suoi prodotti sono stati analizzati e presentati anche da riviste italiane come: Mondo Sommerso, Il Subacqueo, Sesto Continente.
    Degna di nota, è anche la realizzazione della custodia stagna per la telecamera Betacam della Sony, in occasione delle olimpiadi di Balcellona, come quelle per la R.F.O. con la formazione degli relativi operatori, corrispondenti dei centri di produzione e diffusione della sua rete mondiale.
    Concepì anche uno spettacolare endoscopio stagno con controllo video, adatto per le ispezioni degli impianti dell'industria petrolifera, operante oltre i cento metri di profondità, nel mare di Norvegia, per la "ELF Aquitaine Norvegia". Tale strumento fu la soluzione che risolse un grave problema tecnico alla società, nel sito di estrazione "Biford Dolfin", nel mare del Nord ! Ha collaborato con J.Y. Cousteau nella preparazione di attrezzature per le missioni della Calypso, ma anche alla formazione di alcuni operatori del cinema, tra cui quelli che realizzarono il famoso "Le Grand Bleu".
 
RIPRESE SUBAQUEE

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Gli studi storici


      Dal 1993 Carlo è in pensione, l'azienda ha interrotto la produzione in serie, resta attiva solo la parte relativa all'assistenza dei suoi prodotti sotto contratto di assistenza ed alla produzione di pezzi assolutamente speciali ed unici.
    I suoi figli non hanno continuato l'attività paterna quindi è stata sua intenzione vendere l'azienda e dedicarsi interamente agli studi storici che riguardano Gubbio ed aspetti particolari del suo passato.
   Questi studi non sorprendono in un soggetto come Carlo Ceccacci che possiamo definire un moderno personaggio rinascimentale: esperto in tutti i campi della Fisica (da quella dei fluidi, alla meccanica, all' ottica, all'elettronica, alla dinamica) della Chimica, della Fotografia, del Video, della Pubblicità, ma anche con importanti interessi storici, letterari, filologici ed economici.

   Il 16 maggio 2006
durante la serata dedicata agli eugubini lontani, alla presenza dei Capodieci e Capitani della Festa dei Ceri 2006, ha ricevuto un premio speciale di benemerenza, riservato a coloro i quali hanno dimostrato un forte attaccamento alla città di Gubbio.
   
Oltre a Ceccacci, nella stessa occasione sono stati
premiati: Paolo Micalizzi che ha scritto un libro sull’urbanistica e l’architettura della città di Gubbio e Cesare Bocci che fu tra gli organizzatori di ben cinque Feste dei Ceri a Villerupt dal 1951 al 1955 e che ora risiede a Roma, dimostrando da sempre un grande amore per la sua e nostra città.

  Il 14 gennaio 2007 presso la Sala Trecentesca del Palazzo Comunale di Gubbio è stato presentato il suo libro: “Le Isole Gemelle: Gubbio – Corsica, cuginanze di altri tempi”.
   In questo libro Ceccacci ripercorre le tracce che da Gubbio conducono in Corsica, vie percorse, secoli fa, da numerose famiglie di Gubbio che poi si stabilirono in quell’ isola, alcune in maniera momentanea altre in maniera definitiva.
   Anche alcune famiglie eugubine importanti, come i “De’ Paoli”, i “Fabiani” e i “Mariani”, nel corso del 1600, “emigrarono” in Corsica per continuare ad esercitare là il loro mestiere di fabbricanti e commercianti di "panni".
   Pasquale De’ Paoli, figlio di Giacinto, Generale Corso di origine Eugubina, fu eletto Generale per la resistenza della Corsica contro la Repubblica di Genova, il 14 Luglio 1755 e ancora oggi viene chiamato
Babbu di a Patria(Babbo della patria).
    Pasquale Paoli fu il primo a dotare una Nazione (la Corsa) di una Costituzione Democratica moderna, alla quale successivamente si ispirarono sia la Francia Repubblicana e sia la giovane Nazione Americana (per questo motivo diverse città degli States portano il suo nome:
in Colorado, in Indiana, in Pennsylvania).

   Purtroppo nel 1768 la Francia di Luigi XV acquistò la Corsica dalla Repubblica di Genova (che ne deteneva il possesso in maniera poco più che nominale) e la Francia volle da subito averne il totale controllo. Lo scontro armato fu inevitabile. In seguito alla tremenda battaglia di Ponte Novo, l’ 8 e 9 Maggio 1769, tra le truppe francesi e quelle "Nazionali", condotte da Pasquale, la Corsica perdette la sua speranza di indipendenza e molti patrioti corsi, furono costretti all’esilio, tra cui i fratelli De’ Paoli.
   Sconfitti, ma non distrutti, numerosi Corsi vissero in Italia. Pasquale, ospite della casa Reale d’Inghilterra, soggiornò a Londra per vent’anni.....
   L’opera di Ceccacci vuol essere un recupero della memoria e per dirla con le sue parole: ”A Gubbio, nella sua unica e irrepetibile storia, con la trappola del quotidiano, tante cose sono cadute nell'oblìo. Ma la memoria del popolo è tenace. Tanti eventi continuano a vivere in filigrana nella mente di tutte quelle autentiche famiglie eugubine… ma non solo, i muri e le case di Gubbio, portano la testimonianza del loro passato come pagine aperte di storia… Dalla preistoria ad oggi, tutte le epoche sono presenti... da Giulio Cesare, Pipino, Carlomagno, Federico Barbarossa, Gabrielli, Damiani, S. Ubaldo, S. Francesco, Giovanni da pian dei Carpini, i Polo, Dante, i Conti, poi Duchi d'Urbino, già i Paoli, Nelli, Mastro Giorgio, i Baldinacci, Aquilante... E sempre la Chiesa, in epoche differenti, consolatrice attenta, con fortune differenti nella storia della città... Ancora più presenti nella storia del popolo, i troppi emigrati eugubini in tutto il mondo, che con fortune diverse, hanno fatto parlare di loro... Qui ritroviamo tutta una incredibile catena di Cognomi a risonanza schiettamente Eugubina, che si sono fatti onore, quei gubbini viaggiarono con attrezzi d'artigiani, che sapevano utilizzare a dovere e a volte pure la penna se utile... La loro fede li portò nei monasteri o nelle chiese, i loro canti sacri mantenuti come sacre reliquie.

   Il giorno 16 Maggio 1994
comunicai che ero riuscito ad evidenziare la gemellanza del "Dio vi Salvi Regina" (+ Coro) cantata in Corsica, con il "O lume della Fede" cantata a Gubbio. Oggi, 14 gennaio 2007, alle ore 16.00, nella chiesa di San Giovanni, una corale Corsa ed una Eugubina si uniranno per cantarle e rallegrare le nostre anime...”
  
Numeroso il  pubblico presente alla presentazione del libro. Presenti il Vescovo emerito di Gubbio, Pietro Bottaccioli; il vicario della Diocesi di Ajaccio, Ange-Michel Valery; l'Assessore alla cultura della Provincia di Perugia, Pierluigi Neri; il sindaco di Gubbio, Orfeo Goracci, oltre naturalmente all'autore Carlo Ceccacci.
   Come da programma, nel pomeriggio, nella Chiesa di S. Giovanni si è tenuto il Concerto della Corale Corsa "Insieme vocale del Golo" (diretta da Mathieu Michael) e quella Eugubina "Cantores Beati Ubaldi" (diretta da Renzo Menichetti), alla presenza anche del Vescovo di Gubbio, Mario Ceccobelli.
   Le due corali hanno cantato, tra l'altro, i due inni:
"Dio vi Salvi Regina" e "O lume della Fede" evidenziando a tutti presenti come l'inno Corso e l'inno a S. Ubaldo condividano la medesima aria musicale, ma testo diverso.
 
Dio vi salvi Regina,
e madre universale,
per cui favor si sale
al Paradiso

Voi siete gioia e riso
di tutti i sconsolati
di tutti i tribolati
unica speme.

A voi sospira e geme
il nostro afflitto cuore
in un mari di dolore
e d'amarezza.

Maria, mar di dolcezza
i vostri occhi pietosi
matèrni e amorosi
a noi volgete.

 
O lume della fede
della chiesa splendore
sostegno d'ogni cuore:
Ubaldo Santo

Voi che aborriste tanto
ogni terreno affetto
riempite il nostro petto
d'amor superno

Fratello, Padre e Guida,
Maestro nelle fede,
mostrate a chi non crede
la vera vita.

Terrore dell'inferno
freno dei mali affetti
le insidie e i rei diletti
da noi fugate.
 

    Il libro di Carlo Ceccacci “Le isole gemelle. Gubbio-Corsica cuginanze d’altri tempi”, edito da Edizioni Edimond, a cura dell'Assessorato alle attività colturali e sociali della Provincia di Perugia, è disponibile nelle librerie di Gubbio.
     il 17 febbraio 2017 Carlo muore a Lione, in Francia, dove risiedeva.


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