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  FEDERICO DA MONTEFELTRO

   

Sulla storia di una lettera cifrata
e
sulla presunta nascita eugubina
 
di
 Federico da Montefeltro


Fabrizio Cece

 17  ottobre  2009

Lettera cifrata di Federico 22 ottobre 1472
Lo storico eugubino Vincenzo Armanni e la famiglia Bentivogli
La presunta nascita "eugubina" di Federico


 

 Lettera cifrata di Federico (22 ottobre 1472)


   Questa lettera fu scritta da Federico da Montefeltro a Giovanni Battista Bentivogli, consigliere del re di Napoli Ferdinando I, il 22 ottobre 1472.
   Il documento, con tutta probabilità, avrebbe dovuto essere distrutto ma, non si sa per quali ragioni o fortuite circostanze, rimase tra le carte del Bentivogli, così passò ai suoi discendenti ed è fortunosamente giusta fino a noi.
                                                     

Lo storico eugubino Vincenzo Armanni e la famiglia Bentivogli


   Vincenzo Armanni, nella sue pubblicazioni, ricorda la profonda amicizia che legava Giovanni Battista Bentivogli al conte Federico e definisce il Bentivogli «uno de’ maggiori huomini della sua età». L’Armanni ebbe la possibilità di vedere alcune lettere cifrate grazie alla disponibilità della marchesa Cornelia Bentivogli, una delle ultime discendenti dell’illustre famiglia originaria di Sassoferrato.
   Tra il materiale, una volta conservato dall’Armanni, figuravano anche due fascicoli che oggi - assieme a molti altri - non risultano più rintracciabili. Uno contenente una copia antichissima del testamento di Guidantonio da Montefeltro e scritture di Giovanni Battista Bentivogli con alcune lettere nelle quali si poteva leggere «Magnifico Viro Domino Ioanni Baptistae de Bentevolijs Regio Consiliario Neapoli, Federicus Comes Urbini et Serenissime Lige Capitàneus Generalis»: sarà un caso ma questa è proprio la sottoscrizione che si può leggere nella lettera cifrata del 22 ottobre 1472; l’altro fascicolo, invece era dedicato alla cifratura, cioè alla scrittura segreta in codice.
   D’altra parte sappiamo con certezza che l’Armanni, segretario del cardinale Rossetti nei primi anni quaranta del XVII secolo, intratteneva con Roma una fitta corrispondenza in cifra.
   Tutto questo serve per dedurre che il grande storico eugubino - con l’aiuto dei suo collaboratori - non solo aveva potuto vedere alcune lettere cifrate dirette da Federico al consigliere regio di Napoli, ma era stato pure in grado di decifrarle.
    Ma torniamo alla storia della lettera.
   Nessuno, a quanto mi consta, scrisse mai qualcosa in merito a questo documento, almeno fino al 1992 quando fu Pier Luigi Menichetti a pubblicare un articolo sul periodico locale “L’Eugubino” nel quale, per la prima volta, diede conto dell’esistenza di questa interessante lettera cifrata. In quell’articolo, però, nulla emergeva a proposito del contenuto della lettera di cui, tra l’altro, non veniva data neanche l’esatta posizione archivistica.
    Il resto è storia recentissima.
La frequentazione mia e del prof. Marcello Simonetta di un gruppo
"Federico da Montefeltro, Duca di Urbino" creato in facebook da Ubaldo Scavizzi ha portato, in definitiva, alla riscoperta e alla decifrazione di questo interessante documento.   

                                                     

La presunta nascita "eugubina" di Federico


   Alla luce di una attenta rilettura di tutto quello che fino ad oggi hanno scritto gli storici a proposito di questo argomento e per i quali - vale la pena ribadirlo - l’interesse principale è sempre stato quello di individuare i genitori del conte di Urbino, affermare con certezza che Federico sia nato a Gubbio mi sembra difficilmente condivisibile. I dubbi diventano giganteschi quando si parla di Petroia quale luogo di nascita del futuro duca di Urbino.
   La nascita eugubina, dal tardo Seicento in poi, è stata di solito riferita dai soli eruditi e storici eugubini (Armanni, Reposati, Lucarelli) ripresi in seguito da altri studiosi del secolo scorso.
   Ultimamente le incertezze e i dubbi manifestati di autori quali Walter Tommasoli (1978) e Piero Luigi Menichetti (1987) hanno lasciato il posto alla certezza praticamente assoluta di Roeck e Tönnesmann (2009).
   Eppure:
Nessuna cronaca antica conosciuta (per esempio la Cronachetta di Urbino o la Cronaca di fra’ Girolamo Maria da Venezia) e nessun documento coevo parlano del luogo di nascita di Federico: né di Gubbio, né di nessun altra città;
Nessuno dei primi testimoni (ad esempio Santi e Paltroni) o studiosi feltreschi (ad esempio Vespasiano da Bisticci e Baldi), parla del luogo di nascita di Federico;
L’elemento che più li occupa è invece relativo all’identificazione dei genitori di Federico: a questo proposito posso dire che il numero delle opinioni proposte è quasi pari al numero degli studiosi che le hanno formulate;
Ser Guerriero, segretario di Federico ed autore di una importantissima cronaca, pur riferendo la data di nascita del duca - 7 giugno 1422 - nulla dice sul suo luogo di nascita.

Il primo a dire che Federico nacque a Gubbio fu il nostro Vincenzo Armanni nella sua storia della famiglia Bentivogli pubblicata nel 1682.

   Come avrà fatto l’Armanni a dire che Federico nacque a Gubbio?
   Su quali documenti, pubblicazioni o considerazioni storiche l’erudito eugubino avrà basato la sua affermazione?
   E’ assai probabile che l’Armanni si sia basato sull’ipotesi - che ora sembra andare per la maggiore, ma sulla quale non c’è ancora unanimità di pareri - che vuole Federico da Montefeltro nato da Bernardino degli Ubaldini della Carda, capitano delle milizie del conte Guidantonio. Bernardino sposò Aura Montefeltro, figlia di Guidantonio ed è documentato anche in Gubbio fin dagli anni venti del XV secolo. Nel 1435, addirittura, Bernardino della Carda prese la cittadinanza eugubina.
   E’ fondamentale precisare che tra il suo materiale archivistico l’Armanni conservava anche un fascicolo dal titolo «De’ natali di Federico Secondo Duca d’Vrbino, e Quarto Signor di Gubbio, Scrittura di Vincenzo Armanni fondatissima per autorità, e ragioni infallibili. Lib. Ppp.»
    Il manoscritto, però, non era più rintracciabile già nel 1794. Quali siano state questa autorità e queste ragioni infallibili lo potremo sapere quando verrà ritrovato il fascicolo dell’Armanni o, magari, una sua copia. Bisogna assolutamente riuscirci!
 

L’ipotesi che vuole Federico nato a Petroia da Elisabetta Accomanducci, nobile urbinate, è abbastanza recente. Spunta con gli studi di Filippo Ugolini del 1859. Il documento al centro della questione, conservato presso l’Archivio di Stato di Firenze, che certamente non è coevo ai fatti narrati ma è almeno di qualche secolo posteriore, appare poco convincente e poco probante.

«.....Matteo degli Accomandugi di Urbino ebbe un unico figlio chiamato Guido Paolo, il quale morendo lasciò erede universale una unica figlia legittima e naturale, chiamata Elisabetta dalla quale è nato il Conte Federico »

    Walter Tommasoli, l’ultimo a scrivere nel 1978 una biografia abbastanza completa e ben documentata su Federico, era oltremodo scettico. Dopo aver sottoposto a severa critica quel documento, che una improvvida mano cucì assieme alla bolla papale che riconosceva essere Federico figlio di Guidantonio, giunse alla conclusione che il “conte Federico” di cui lì si parla non sia Federico da Montefeltro, ma Federico de’ Bandi, questo sì figlio di Elisabetta Accomanducci de’ Bandi.
   Secondo il Tommasoli il mistero della nascita di Federico rimaneva ancora intatto.
  
Ad oggi, purtroppo, nessuno studio ha potuto proporre elementi documentari nuovi, né tanto meno spunti di riflessione aggiornati. Si è sempre preferito - forse per comodo, forse per le difficoltà insite in questo tipo di ricerca - riproporre vecchie tesi, magari privandole della legittima appendice di incertezza che ancora avvolge come una fitta nebbia la presunta nascita eugubina di Federico da Montefeltro.
 

                                                     

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