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   CRONACA SETTEMBRE 2017
   
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04 settembre 2017: STORIE DI GUBBIO - PADULE
27 settembre 2017: Mostra dedicata al costume medievale nel cinema
27 settembre 2017: Festival del Medioevo (3° edizione)
29 settembre 2017: Cante Gabrielli e Dante Alighieri... un incontro dopo 715 anni

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4 Settembre 2017 - Storie di Gubbio - PADULE

   Lunedì 4 settembre, presso la pro-loco di Padule si è tenuto l'ultimo appuntamento di "Storie di Gubbio 2017".
   Quella della frazione di Padule è una storia remota e dimenticata, mai studiata attentamente.


   Le fonti medioevali ci avvertono però che fu una storia importante, per molti motivi, ma soprattutto per la qualità delle signorie rurali che vi erano insediate, tra XI e XIII secolo, e per l'azione dei monasteri benedettini che vi erano radicati, quelli di San Donato di Pulpiano e di San Bartolomeo di Petroio. Ma è una storia lunga, quella di Padule, che si dipana fino ai nostri giorni, fino alla recente cultura del Nebbiolo. Due relatori d'eccezione, due studiosi di rango, hanno raccontato, per la prima volta, alcuni brani di questa lunga storia.


    "Padule e la sua storia. Dai monasteri alla cultura del Nebbiolo" di Fabrizio Cece, storico e ricercatore d'archivio.


     "La signoria rurale a Gubbio tra XI e XIII secolo” di Sandro Tiberini, Deputazione di Storia e Patria per l'Umbria

 

      

27 Settembre 2017 - A Palazzo Ducale di Gubbio apre la mostra dedicata al costume medievale nel cinema

   Al Palazzo Ducale di Gubbio dal 27 settembre al 14 gennaio 2018 mostra dedicata al costume medievale nel cinema. Nel salone d’onore sono, infatti, esposti alcuni degli abiti ideati da Gianna Gissi per il film Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1984) di Mario Monicelli e da Danilo Donati per La cintura di castità (1967) di Pasquale Festa Campanile. Appartenenti alla collezione “Gelsi Costumi d’Arte”, testimoniano la creatività di due tra i maggiori costumisti italiani del Novecento.

Gianna Gissi, nata a Pola, in Croazia nel 1943, approda da bambina a Roma dove frequenta i corsi di storia del costume presso l’Accademia di Costume e Moda. Dopo i primi anni come assistente in diverse produzioni cinematografiche, inizia il suo lavoro di costumista firmando gli abiti di capolavori come Il Postino (1994) di Massimo Troisi. È premiata con il David di Donatello e il Nastro d’Argento per Il Marchese del Grillo (1981) e, sempre con il David di Donatello, per Porte aperte (1990). È autrice nel 1998 del libro Vestire un film. Costumi e scenografie del cinema, un vademecum per esperti del settore. Studio dell’epoca e impatto visivo dei costumi sono alcuni dei capisaldi dell’artista; princìpi che trovano applicazione anche negli stupendi abiti, qui esposti, creati per raccontare le goffe disavventure di Bertoldo, Marcolfa, Bertoldino e Cacasenno alle prese con il re Alboino. I costumi, indossati da interpreti tra i più amati del cinema italiano, quali Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Lello Arena, riflettono non solo l’immaginaria ambientazione medievale nella quale sono calati i protagonisti, ma esibiscono anche la contrapposizione tra il pomposo mondo dei cortigiani e quello semplice dei contadini.

Danilo Donati, scomparso nel 2001 a settantacinque anni, muove i primi passi nella Scuola d’Arte di Porta Romana a Firenze. La sua prima collaborazione teatrale è con Luchino Visconti, ma si afferma nel 1959 con i costumi per La grande guerra di Mario Monicelli. Ottiene l’Oscar nel 1969 per agli abiti rinascimentali realizzati per Romeo e Giulietta dell’amico Franco Zeffirelli e nel 1977 per il film Il Casanova di Federico Fellini. Vincitore anche di un David di Donatello per Pinocchio (1994) di Roberto Benigni, Danilo Donati crea dei “sognanti costumi”, così come definiti dalla critica, anche per La cintura di castità. La vicenda comico-amorosa, ambientata durante le crociate medievali, vede protagonisti Boccadoro (Monica Vitti), il cavaliere Guerrando (Tony Curtis) e il Sultano Ibn-El-Rashid (Hugh Griffith) è sfondo perfetto per un’artista come Donati, creatore di abiti curati, eleganti e di grande effetto scenico.


                                                                   
 

27 Settembre 2017 - Festival del Medioevo (3° edizione)

   “La città” è il tema conduttore della terza edizione del Festival del Medioevo, che si tiene a Gubbio dal 27 settembre al 1 ottobre 2017.
    Le piazze, i mercati, le banche e gli ospedali. I centri del potere e i luoghi della cultura, tra la filosofia e l’architettura, la moda e l’urbanistica, la fantascienza e la religione. Insieme alle storie, ai racconti e ai segreti delle grandi città medievali, da Costantinopoli a Venezia, da Genova a Parigi, da Firenze a Napoli, fino a Palermo e a Il Cairo. Lungo i porti del Mediterraneo e i luoghi favolosi della Via della Seta.


    La città dolente della Commedia di Dante e le suggestioni medievali disegnate dall’immaginazione di Tolkien, Calvino e George Lucas. Camelot e Gotham City. Torri e cattedrali. Realtà e fantasia.
Una grande operazione culturale: il Festival del Medioevo in cinque giorni densi di appuntamenti culturali, mostre, mercati, rievocazioni e spettacoli coinvolge un centinaio di storici, saggisti, scrittori e giornalisti impegnati nella sfida della divulgazione.

   Tutti gli eventi sono gratuiti e ad ingresso libero.

  Gli Incontri con gli autori, cuore pulsante della manifestazione, nel Centro Convegni Santo Spirito, ricavato da un antico monastero benedettino del XIII secolo, a pochi passi dalla centralissima Piazza Quaranta Martiri.

   Tra le molte novità annunciate nell’edizione 2017, spicca il Forum internazionale delle associazioni dei rievocatori storici, organizzato dal Comitato per gli Stati generali della Rievocazione Storica in collaborazione con l’Associazione Festival del Medioevo e la Regione Toscana. L’evento porterà a Gubbio numerosi rievocatori italiani e europei, in rappresentanza di circa 500 associazioni italiane e straniere. Gli Stati generali della Rievocazione Storica sono nati per valorizzare le tradizioni e le memorie storiche, considerate come espressione del patrimonio “immateriale” italiano e puntano al riconoscimento istituzionale della rievocazione storica attraverso una regolamentazione unitaria che promuova tutti gli aspetti collettivi culturali, sociali e turistici di una attività che in Italia coinvolge centinaia di migliaia di persone.

   Nei giorni del Festival, nel cortile del Palazzo Ducale di Gubbio verrà ospitato anche un esclusivo Torneo di scherma medievale. L’appuntamento HEMA (Historical European Marzial Arts) è organizzato dalla Sala d’Arme Achille Marozzo, un’associazione con 40 sedi in tutta Italia, che dal 1997 si dedica alla ricerca e allo studio delle arti marziali.

   Nel pomeriggio del 27 settembre, giornata inaugurale della manifestazione, verranno anche proclamati i vincitori del Premio Italia Medievale 2017, istituito dalla Associazione Culturale Italia Medievale e assegnato ogni anno a personalità, istituzioni e privati che si sono particolarmente distinti nella promozione e valorizzazione del patrimonio medievale italiano.

   Il Festival del Medioevo riproporrà anche tutta una serie di eventi collaterali, molto apprezzati dal pubblico nelle prime due edizioni della manifestazione.

   A partire dalla Fiera del Libro Medievale: le maggiori maggiori case editrici italiane e i piccoli editori specializzati presenteranno al vasto pubblico degli appassionati i saggi, i romanzi, le biografie, gli approfondimenti tematici e i grandi classici che hanno per oggetto il Medioevo.

   L’appuntamento con Le Botteghe e i Mestieri, offrirà il meglio delle produzioni artigiane italiane e straniere ispirate all’età medievale.

   Il “focus” Miniatori e calligrafi dal mondo, dedicato alla moderna arte amanuense, proporrà approfondimenti didattici intorno alle tecniche e ai segreti dei miniatori più importanti d’Italia e d’Europa.

   Il Festival del Medioevo, organizzato dall’Associazione culturale Festival del Medioevo in collaborazione con il Comune di Gubbio, gode del patrocinio scientifico dell’Isime, l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo e dei patrocini istituzionali della Presidenza della Repubblica, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Umbria.

Una ricostruzione della città di Gubbio nel Medioevo (foto: MedioEvo)

                         

27 Settembre 2017 - Cante Gabrielli e Dante Alighieri... i discendenti si incontrano dopo 715 anni

   Al Festival del Medioevo, dopo 715 anni, l'incontro tra i discendenti di Dante Alighieri e Cante Gabrielli. Applausi e partecipazione all'incontro tra Sperello Alighieri e Antoine de Gabrielli, moderato da Anna Buoninsegni.

   Incontro intenso e appassionante con un pubblico numerosissimo a Gubbio, sotto l'insegna del "Festival del Medioevo".

   La storia è nota:  Cante dei Gabrielli era nato a Gubbio nel 1260 da una famiglia tradizionalmente fedele alla Chiesa e apertamente schierata con il partito guelfo.  Il 9 novembre 1301 Carlo di Valois (che era entrato militarmente in Firenze una settimana prima, insieme a Cante) affidò l'incarico di podestà, proprio al Gabrielli, rispondendo così pienamente ai desideri del Papa. L'intento era quello di riportare concordia tra le fazioni in lotta; di fatto cominciò una sistematica repressione degli elementi percepiti come ostili alle ambizioni egemoniche di Papa Bonifacio VIII.
   Nella sua veste di podestà di Firenze, Cante Gabrielli emanò anche le due famose sentenze di condanna contro i cosiddetti Guelfi Bianchi, tra cui Dante Alighieri: quella del 27 gennaio e quella del 10 marzo 1302, entrambe motivate dalle infamante accuse di concussione e baratteria, e registrate nel Libro del Chiodo del Comune di Firenze. Con la prima sentenza Cante Gabrielli condannò Dante Alighieri, allora ambasciatore a Roma, a una multa di ottomila lire, al divieto a vita di partecipare al governo di Firenze, e all'esilio per due anni dalla Toscana. Con la seconda sentenza, non avendo ottemperato a quanto stabilito in quella precedente, il poeta fu condannato al rogo, nonché alla distruzione delle sue case e alla confisca dei suoi beni. Di fatto, la condanna equivaleva all'esilio perpetuo, per Dante come per altri tredici personaggi guelfi inclusi nella medesima sentenza, tra cui figurano ser Petracco, padre di Francesco Petrarca e alcuni esponenti di spicco di importanti famiglie fiorentine, tra cui quella dei Gherardini (da cui deriverebbe addirittura la famiglia della madre del Presidente americano John Fitzgerald Kennedy), degli Altoviti e dei Falconieri.

   Sperello di Serego Alighieri e Antoine de Gabrielli hanno ricordato le gesta dei loro illustri avi, insieme ad Anna Buoninsegni. Presentato anche il testo teatrale della stessa autrice dal titolo quanto mai allusivo: "Se l'eugubino Cante Gabrielli non avesse condannato all'esilio Dante, il sommo poeta avrebbe scritto la Divina Commedia?" Domanda destinata, evidentemente, a rimanere senza risposta ma molto interessante.

   È stato stimolante indagare sui rapporti tra Dante e Cante, analizzare il dietro le quinte della condanna, le lotte intestine tra Guelfi Bianchi e Neri, tra fazioni in mezzo a Impero e Papato e le ragioni, politiche ed economiche, che portarono all'esilio dell'Alighieri. Con Sperello e Antoine, sono tornate a vivere le vicende tormentate che sconvolsero la vita di Dante e segnarono le sorti della letteratura, grazie alla creazione del capolavoro immortale della 'Divina Commedia', scritta nei 19 anni di esilio, lontano da Firenze.


 

                         

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