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   CRONACA FEBBRAIO 2010
   
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01 Febbraio 2010: Paula Frondizi diffonde la canzone italiana in Argentina
01 Febbraio 2010: Il Sindaco Goracci candidato alla guida della Regione Umbria
01 Febbraio 2010: Edes Panfili ci lascia all'età di 78 anni
01 Febbraio 2010: Salire a piedi scalzi a S. Ubaldo
13 Febbraio 2010: Riapre la Chiesa di San Filippo
14 Febbraio 2010: Carnevale a Gubbio
15 Febbraio 2010: a Gubbio l'Università dell'Arte del libro
20 Febbraio 2010: La Lirica a Gubbio con Gaetano Donizzetti
27 Febbraio 2010: Convegno a Nola:  in viaggio verso l’Unesco
28 Febbraio 2010: "Me li darite Giuina" Commedia dialettale eugubina

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01 Febbraio 2010 - Paula Frondizi diffonde la canzone italiana in Argentina


   Paula Frondizi è una pronipote di quel Giulio Frondizi, eugubino nato nel 1865, che nel 1890 emigrò in Argentina con tutta la sua numerosa famiglia, nella quale crebbero molti figli tra cui Arturo (futuro Presidente della Repubblica Argentina) e Ricardo, nonno di Paula.
  Paula è nata e vive in Argentina, ma ha vissuto
sette anni della sua adolescenza, insieme alla sua famiglia, a Roma dal 1974 al 1982, pertanto l'Italia per lei é doppiamente una seconda patria, molto molto amata. E come cantante quel che più le piace cantare é il repertorio italiano!!!

   E l'Italia e Gubbio è sempre stato molto presente nella famiglia Frondizi « Mio nonno Ricardo - ricorda Paula - fu inviato a Gubbio dai genitori per studiare i primi anni della scuola elementare. Lì fece tanti amici, tra i quali il poi celebre ceramista Aldo Ajó. A questo ed a altri, Ricardo insegnò il canto di un uccello argentino, il "Benteveo", il quale serviva ai bambini da parola d'accesso. Il nonno poi tornò in Argentina ancora bambino e non tornò a Gubbio finché dopo, intorno ai 55 anni di età ci fece un viaggio da solo. Arrivato a Gubbio e stando a casa di amici, ad un certo punto ascoltò che dalla strada proveniva il canto del Benteveo. Era Aldo Ajò che, dopo tanti anni di separazione, invece di suonare il campanello, avvertiva così l'amico della sua presenza...»

   Paula è laureata in Antropologia Culturale. Attualmente lavora presso la Corte Suprema di Giustizia della Nazione all'Ufficio di Ricerca di Diritto
Comparato come traduttrice del materiale bibliografico che arriva dall'Italia.
   Lavora anche come insegnante di lingua italiana in quanto è laureata come professoressa all'Associazione Dante Alighieri di Buenos Aires.
   Ma c'e poi la sua parte artistica. Ha studiato per molti anni canto e alcuni anni fa ha cominciato a fare concerti di canzoni tradizionali di diversi popoli del mondo e in particolare delle diverse regioni d'Italia, di Napoli in particolare.

  Pochi giorni fa ha inaugurato un
sito web sulla canzone napoletana in spagnolo.

   L'indirizzo è:
http://www.cancion-napolitana.com.ar
che invitiamo a visitare.
 

                                 

01 Febbraio 2010 - Il Sindaco Goracci candidato alla guida della Regione Umbria


   Il 28 e 29 marzo prossimi si voterà per rinnovare il governo di 13 regioni italiane tra cui l'Umbria.
   In occasione di qualsiasi tornata elettorale abbiamo sempre plaudito ed incoraggiato la presenza di candidati eugubini ed è in questa ottica che con grande soddisfazione registriamo la
candidatura del nostro Sindaco Orfeo Goracci alla presidenza della Regione dell'Umbria.
   Orfeo Goracci vanta un formidabile curriculum politico fatto di molteplici successi elettorali: parlamentare nel 1992, vicepresidente della regione Umbria nel 1996, sindaco di Gubbio nel 2001 e riconfermato nel 2006. Nel 2009 riceve un grande consenso alle elezioni Europee
.
   Certamente lo auspichiamo, ma se Goracci sarà l'unico candidato del Centro-Sinistra a contrapporsi al già designato candidato del Centro-Destra (Fiammetta Modena) a tutt'oggi non è dato sapere, giacché sono in programma per domenica prossima 7 febbraio le "primarie" all'interno di uno dei partito della coalizione di Centro Sinistra (il
PD = Partito Democratico). A tale riguardo riportiamo una nota diffusa dal Sindaco Goracci: « il sottoscritto è stato proposto quale candidato alla Presidenza della Regione dell’Umbria dal suo partito il PRC e dalla formazione politica Socialismo 2000.
Con questa novità il candidato alla Presidenza Orfeo Goracci e le forze che lo sostengono chiedono alla coalizione di centro-sinistra di svolgere Primarie di coalizione, come è già avvenuto in Puglia, per consentire agli elettori umbri di poter scegliere senza tatticismi, il loro candidato.
   Ricordano che, pur riconoscendo al PD un ruolo certamente importante e prevalente, la coalizione di centro sinistra in Umbria è plurale, variegata e tutti devono avere pari dignità a partire dalle proposte.
   Siano gli Umbri a scegliere il candidato che contrasterà (e batterà) il candidato del centro destra. »

 

                                                                   

01 Febbraio 2010 - Edes Panfili ci lascia all'età di 78 anni


   E' deceduta all'età di 78 anni Maria Eda (Edes) Panfili,
 insegnante elementare che ha svolto una lunga ed intensa attività politica durata oltre 50 anni.

   Di Lei il Sindaco Goracci ha diffuso il seguente ricordo che riportiamo integralmente:
  « Con la scomparsa di Maria Eda Panfili, da tutti conosciuta come Edes, se ne va uno dei personaggi più importanti della vita politica eugubina. Nella seconda metà del ventesimo secolo, è stata sicuramente la donna più coraggiosa, impegnata, popolare che la politica eugubina abbia espresso. Ha iniziato la sua attività nelle istituzioni da giovanissima, già nel ´52 a soli 21 anni era consigliere comunale e poi assessore. Si può immaginare cosa poteva voler dire questa scelta agli inizi degli anni ´50 per una donna, "una ragazzina". In Comune e sul piano politico, nel vecchio PCI, è stata una leader incontrastata.
   Di fatto, nei vari mandati assessoriali, ha gestito quasi tutte le deleghe in cui si è suddivisa nel tempo l'organizzazione amministrativa del Comune. Ha sempre dimostrato grande capacità e competenza, senso pratico e concretezza, un approccio ai problemi fatto di umiltà e decisione insieme. Sia all'urbanistica come ai servizi sociali, lo spirito della donna, della "compagna" lungimirante, decisa e combattiva ha dato ottimi risultati, ponendo spesso il nostro Comune all'avanguardia. Le sue capacità le ha portate anche in altri luoghi "istituzionali", dalla Comunità Montana "Alto Chiascio" all'Astenotrofio Mosca.
   E' stata una personalità di straordinario coraggio politico; nel '56 di fronte ai fatti di Ungheria dove l'allora PCI si schierò con la scelta dei carri armati sovietici a Budapest, fu tra le poche figure dirigenti che non si tirò indietro nel condannare quella scelta. Dagli anni '80 (ero allora giovane militante nel vecchio PCI) la chiamavo "socialdemocratica" ed era una delle poche persone che prendeva la cosa non come un'offesa ma come un elemento di riflessione. In quel periodo (fine anni '80 inizio anni '90) non avevamo punti di vista convergenti e infatti le strade si sono separate. Devo riconoscere che comunque lei aveva intuito decenni prima quello che altri hanno deciso di fare
dopo. Era una persona brillante che pur avendo dato tanto alla politica e alle istituzioni, amava la vita, la sua professione, lo stare con gli altri ed era dotata di una grande vivacità intellettuale. Ho avuto il piacere di essere stato suo collega insegnante nella scuola di Cipolleto per alcuni anni e voglio raccontare una cosa simpatica che ci è successa. Avevo accompagnato un bambino in bagno perché gli usciva sangue dal naso, ne usciva abbastanza e aveva sporcato tutto il lavandino; un pò di acqua fredda, una pulita e con il bambino tutto sistemato. Io sono uno che se vede il sangue si impressiona fino quasi a svenire. Tornato in classe mi sono messo sulla sedia con le gambe rialzate sulla cattedra e ho detto ad una alunna se andava a chiamare la maestra Edes (era quella con cui avevo un pò di confidenza e mi "vergognavo" meno). Arrivò subito, ho descritto l'accaduto, la situazione era tranquilla, e ricordando con simpatia e rispetto le nostre diversità politiche su alcuni aspetti importanti, mi disse: "e te saresti un rivoluzionario?!?" Colpito!

   Personaggi e figure come queste nel panorama politico, intellettuale della nostra città, è difficile trovarne. Per questo credo che Maria Eda Panfili rimarrà un gran bel punto di riferimento, non solo per chi ancora si cimenta con politica e istituzioni, ma per tante e tanti che l'hanno conosciuta, apprezzata e stimata. Una "piccola" grande donna che ha segnato nel modo più positivo possibile la sua comunità eugubina. Ai familiari, alle persone care e vicine, esprimo le condoglianze più sentite. A te, cara Edes, ti sia lieve il peso della terra. »

                                                                   

01 Febbraio 2010 - Salire a piedi scalzi a S. Ubaldo


   E’ stato pubblicato, nel Bollettino della Deputazione di storia patria per l’ Umbria, un nuovo testo degli studiosi eugubini Giuseppe Nardelli e Patrizia Biscarini che approfondisce la pratica devozionale di andare scalzi e altre modalità e mezzi usati “per impetrare grazie” a S. Ubaldo.
   Si tratta di una monografia in cui i ricercatori hanno indagato inediti aspetti legati non solo alla devozione dei Conti e Duchi di Urbino per S. Ubaldo, ma anche alle pratiche più antiche e modalità con cui si chiedevano grazie al Patrono. Non ultima la pratica (continuata fino a tempi moderni) di salire scalzi alla basilica del Santo, per chiedere grazie ed aiuto. In tal senso gli autori hanno indagato e portato alla luce alcuni documenti cinquecenteschi inediti del Fondo Ducato d’Urbino dell’archivio di Firenze, con uno studio che si colloca tra l’indagine sul culto e, in modo del tutto innovativo, l’analisi degli aspetti taumaturgici e terapeutico-medici.
  
La devozione di andare alla sua tomba per implorare grazie avvenne subito dopo la morte di Ubaldo e continuò nel tempo, ancora prima che il 5 marzo 1192 Papa Celestino III lo annoverasse tra i Santi della Chiesa. Ma, naturalmente, quella di salire al monte per la visita alla tomba, iniziò dopo la traslazione del corpo del Santo dalla Cattedrale in Gubbio, sul Monte Ingino, che avvenne l’11 settembre 1194.
  
Chi, però, a partire dal 1511, potenziò e rilanciò in modo consistente la figura di S. Ubaldo furono Papa Giulio II (Giuliano Della Rovere) e soprattutto le duchesse Elisabetta ed Eleonora Gonzaga, la prima vedova di Guidubaldo I Montefeltro e la seconda moglie di Francesco Maria I Della Rovere. E proprio un documento relativo ad Eleonora Gonzaga testimonia che nel 1528 era usuale salire al monte scalzi per andare a chiedere una grazia al Santo. Che questa devozione, in quel tempo, fosse generalmente praticata lo testimonia, tra l’altro, un documento materiale: una coppa in maiolica a lustro, uscita dalla bottega in Gubbio di Mastro Giorgio Andreoli in cui per la prima volta viene messo in luce come la visitatrice della tomba sia a piedi nudi.
   Gli autori analizzano gli interventi taumaturgici di S. Ubaldo, a partire dai primi che “vanno posti – come scrive il Cenci - fra il 1155 ed il 1160”, e gli altri numerosi miracoli che sono riconducibili in un periodo successivo alla morte, quando la attribuzione di poteri taumaturgici continua notevolmente. Nel corso del 1600, in particolare il canonico lateranense e rettore del monastero, Carlo Olivieri, che non a caso è esorcista ed autore di uno specifico testo di scongiuri e benedizioni specifiche, sembra voler sottolineare ed implementare gli interventi diretti agli ossessi, spiritati ed in genere contro le possessioni diaboliche, portando a valorizzare il santuario come sede terapeutica e meta finale di un percorso che riporta la salute. È possibile ricondurre gli interventi miracolosi in 24 raggruppamenti, che comprendono 186 casi in cui si è manifestata la guarigione, con oltre quaranta diverse patologie, che vanno dagli “spiritati” agli incidenti legati al quotidiano, fino alle forme psichiatriche più estreme della “pazzia e frenesia”, ma con una buona incidenza degli interventi in occasione di gravidanze, parto ed anche di sterilità, in linea con la tradizione del più famoso intervento sulla gravidanza della duchessa. Certamente vi è una moltitudine di fedeli che provengono dalle località più vicine umbro-marchigiane, dal territorio di Perugia, ma persino da Montefiasscone, Civitella d’Abruzzo, Modena, Parma, Siena, Ravenna, Roma e Sutri di Roma, “Regno di Napoli”. Anche il capitolo sulle reliquie presenta elementi nuovi e sottolineature non del tutto indagate con approfondimenti anche “tecnici”. La gamma delle reliquie o della formulazione di un voto è estremamente ampia, sono ben quindici i tipi, “mirati” spesso ad una certa malattia nei confronti della quale si deve operare il miracolo. Esse vanno dal “votare” la persona a S. Ubaldo alla promessa di “visitare il Corpo del Santo”, ad utilizzare la reliquie del Velo e del “ Bombage”, bere l’ Acqua della fonte di Vallingegno fatta sgorgare dal Santo per la madre affaticata e stanca, compiere unzioni con l’ olio odorifero o aromatico benedetto “inventato” dallo stesso Olivieri, ma anche cingersi con la catena del traino del carro tirato da due tori non domati che ha portato il corpo del Santo al Monte e che si trovava nel chiostro, o adagiarsi o anche dormire nel letto del Santo che si trovava sotto l’urna. E infine, salire scalzi alla Basilica. Lo studio è accompagnato da una esauriente bibliografia ed una appendice documentaria.
La pubblicazione del Bollettino della Deputazione di storia patria per l’ Umbria è presente nella Biblioteca Sperelliana, dove è disponibile per lettura e copie
.

 

                                                                   

13 Febbraio 2010  -  Riapre la Chiesa di San Filippo


   Riapre dopo i lavori di restauro, iniziati quasi una decina di anni fa, la Chiesa di San Filippo Neri, situata in via Cairoli, traversa di Corso Garibaldi. L’intero palazzo di proprietà della diocesi di Gubbio, è stato completamente recuperato e adibito a sede di uffici pastorali. La chiesa invece ha ricevuto anche una precisa destinazione d’uso: sarà la sede della nascente delegazione eugubina dellOrdine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che dunque consolida la sua attività anche a Gubbio.
   Oggi la chiesa di San Filippo ha ospitato la celebrazione di mons. Mario Ceccobelli per i cavalieri eugubini che negli ultimi anni sono cresciuti di numero e di cui proprio il Vescovo di Gubbio è priore della “Sezione Umbria”, presieduta da Alberto Pasqualoni.
   In Umbria, dame e cavalieri sono oltre 270, presenti in diverse città della regione. Lo scorso autunno sono entrati a far parte dell’Ordine quaranta laici ed ecclesiastici con una cerimonia d’investitura nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Terni. E oggi, a Gubbio, erano presenti ventisei cavalieri e otto dame. Tra questi gli eugubini erano una quindicina.
   Oltre a cavalieri, dame e loro familiari, alla celebrazione di oggi hanno presenziato anche il vicesindaco del Comune di Gubbio, Renato Albo, insieme ad altre autorità civili e militari. Al termine della messa proprio il vicesindaco Albo, insieme a mons. Ceccobelli, ha scoperto una targa in fondo alla chiesa che testimonia l’affidamento della chiesa all’Ordine equestre del Santo Sepolcro.
   La chiesa di San Filippo Neri è stata costruita per volontà del grande vescovo Alessandro Sperelli, per far venire a Gubbio la congregazione degli Oratoriani di San Filippo. Va ricordato anche che tra i primi compagni di San Filippo vanno annoverati i fratelli eugubini Tommaso e Francesco Bozio.
La prima pietra di questa chiesa fu posta il 6 Febbraio 1646. Fu benedetta il 24 Maggio 1647. L’11 Febbraio 1649 ebbe inizio la Congregazione di San Filippo Neri.
   Nel 1782 vennero i Padri Liguorini del SS. Redentore, che nel 1822 passarono alla Chiesa della Madonna del Prato. Nel 1823 la Chiesa di San Filippo Neri fu concessa alla Confraternita del Suffragio, qui trasferita dalla chiesa della Madonna del Prato.
   L’interno della chiesa è una semplice sala barocca voltata con due altari laterali, senza transetto e l’altare maggiore nel presbiterio.


  
 
 
                                                   
 

14 Febbraio 2010 -  Carnevale a Gubbio


   Grande divertimento e allegria al 50° Carnevale dei Ragazzi organizzato dal Centro della Gioventù.
  Dieci, tra carri e gruppi,  i partecipanti. Un lungo e variopinto corteo ha invaso le vie cittadine accompagnato dalla musica delle bande di “Madonna del Ponte”, Pietrafitta e degli Amici dell’arte San Sisto.
  Per i gruppi mascherati adulti hanno vinto "Gli amici del Carnevale" con “Puttini in rivolta” seguiti dal circolo Anspi Casamorcia-Raggio con “Riappropriamoci del carnevale” e al terzo posto i Barracca and Friends con “Tutti pazzi per Farmville”.
   Per i gruppi mascherati bambini
primo premio alla scuola primaria “Aldo Moro” con i “I mostri di casa nostra”, seconda scuola primaria Padule con “Ma ‘ndo vai se la card non ce l’hai?
   Per i carri degli adulti primo “Arriva l’armata Brancaleoni” del circolo culturale Branca, secondo, il carro de i Longotardi con
“Alice nel paese delle meraviglie”. Per i carri delle scuole materne premiato “Nutrilandia, perchè mangio?” scuola infanzia Maestre Pie Filippini, per i bambini “Viva la pappa con il pomodoro” Ludoteca Comunale.
 Assegnato in occasione della cinquantesima edizione anche il premio speciale "Re del Carnevale" al circolo Anspi di
Ponte d’Assi con il gruppo mascherato misto “Dopo la favola…la ‘suina’ (la pandemia del guadagno)”.

  Premiati dal Consiglio comunale dei ragazzi per il
XII Trofeo Mascherissima Premio orafo Miozzi Stefano, anche un simpaticissimo “Paperino” tra le maschere singole, seguito da un “Uomo Ragno” di appena un mese, mentre per i gruppi mascherati “Riappropriamoci del Carnevale”
del circolo Anspi Casamorcia-Raggio.



 
                                                    

15 Febbraio 2010 -  a Gubbio l'Università dell'Arte del libro


Firmato il protocollo d’intesa tra Comune di Gubbio, Istituto di Istruzione Superiore “G. Mazzatinti” e marchio editoriale "unaluna", per dar vita nella città di Gubbio all’ UNIVERSITA’ DELL’ARTE DEL LIBRO – BOTTEGA ARTIGIANALE RINASCIMENTALE.

   « Oggi sigliamo un atto importante - ha spiegato il sindaco Orfeo Goracci - che darà vita ad un’esperienza destinata a lasciare il segno nel campo delle attività culturali e imprenditoriali di eccellenza..... Il marchio editoriale ‘unaluna’ porterà a Gubbio l’esperienza, le macchine, le collezioni di sua proprietà e qui si troveranno risorse umane professionali, già presenti o da formare attraverso percorsi scolastico-culturali, in alleanza con l’Istituto di Istruzione Superiore “G. Mazzatinti”, che ha parte fondante in questo progetto, per l’aspetto formativo ed educativo. Tra l’altro, fondamentale è l’accordo con il prestigioso marchio del Gruppo Cartiere Miliani – Fedrigoni, operanti in Fabriano, leader del mercato nel settore delle carte speciali artigianali in fibra di cotone. Tutto ciò, affiancato da una attività di eventi, incontri, mostre permanenti e temporanee avrà ricadute di immagine e di presenze in grado di arricchire e diversificare l'offerta culturale e turistica, in collaborazione con università, biblioteche ed altri enti.»
  
Dal canto suo,
Alessandro Sartori ("unaluna"), che ha ricordato le sue origini eugubine ha ripercorso la storia editoriale del marchio ‘unaluna’, che ha prodotto una ricca e preziosa bibliografia di volumi rari e di pregio con lusinghieri consensi internazionali, tra i quali fa spicco una Divina Commedia in esemplare unico, opera del Maestro Cecco Bonanotte già esposta al Printing Museum di Tokyo. Fausto Olivieri ("unaluna") ha invece spiegato le caratteristiche principali della stampa e soprattutto l’esperienza dei compositori a mano di caratteri mobili e la perfezione tecnologica della Monotype. Il marchio editoriale "unaluna", fondato a Milano nel 1996, ha dato vita ad un’esperienza editoriale unica, e a progetti qualitativamente inconfondibili, seguendo uno stile derivante da una sapienza e una capacità interamente artigianali.
   Sartori ha poi anticipato che uno dei primi titoli da editare con il marchio “CITTA’ DI GUBBIO”, sarà un’opera in cinque volumi intitolata
“GUBBIO - LA STORIA ATTRAVERSO I SEGNI”, da destinare alle principali biblioteche del mondo.


 
                                                 

15 Febbraio 2010 -  Scherzi di Carnevale


   Si sa! Agli scherzi non è facile talvolta porvi limiti! Molti meritano di essere ricordati e quello realizzato da alcuni eugubini nei confronti di un Eugubino emigrato in terra di Francia è certamente degno di essere raccontato.
   I protagonisti (Emilio Bocci, Massimo e Mario Bedini e Enrico Buttò) intraprendono un viaggio di circa 1500 km per raggiungere Ottange, sul confine tra Francia e Lussemburgo, dove vive da molti anni Joseph Bedini.
 Qui, conquistata preventivamente la complicità della sig.ra Marie France, moglie di Joseph e previa comunicazione alla vicina gendarmeria francese (per evitare problemi!), si trasformano in perfetti "frati" che stanno attraversando la Francia con il dichiarato scopo di "continuare l'evangelizzazione della terra gallica" quindi "piazzatisi" davanti il portone di casa di Joseph mettono in atto una sceneggiata con il dichiarato proposito di spillargli una robusta elemosina che certamente gli avrebbe anche fatto guadagnare una bella fetta di paradiso!
   Quando l'atmosfera aveva assunto i toni di di una vera e propria rissa con la necessità da parte di Joseph di dover difendere con la forza i tentativi di ingresso nella sua casa da parte dei falsi Frati, questi mostratisi improvvisamente arresi e ritiratisi un pò in disparte, come per consultarsi sul da farsi, iniziarono ad intonare. "se ti dicon, se ti dicon che siam morti, dije de no e dije di no......" e fu a questo punto che le coronarie di Joseph hanno mostrato di essere assolutamente integre! La scena seguente è talmente immaginabile che non necessita di essere raccontata... l'epilogo fu una grande festa con la consapevolezza di avere un fatto in più da raccontare ai nipoti e qualche foto!



 
                                                 

20 Febbraio 2010  -  La Lirica a Gubbio con Gaetano Donizetti


   L'Accademia Lirica Internazionale di Gubbio in collaborazione con il Comune di Gubbio ha organizzato il concerto lirico che si è tenuto al Teatro Comunale con il melodramma in due atti di Gaetano Donizetti “L’Elisir d’amore”.
   Nel presentare l’opera, il Presidente Aldo Sartori ha sottolineato la natura ironica e scherzosa della trama. La particolarità sta nel fatto che questo capolavoro gira intorno ad una vicenda d’amore contrabbandata come effetto di un magico “elisir”. Il sentimento vero e sofferto d’amore convive con burle e macchiette clownesche, tradotte in musica con la genialità di mixare serio e comico, scherzosa provocazione e grigia malinconia, risata ed elegia.
  Ha diretto l’Orchestra dell’Accademia il maestro Vitaliano Bambini, la regia è di Mario Daccò mentre il Coro Lirico “Bellini” di Rimini è diretto da Riccardo Serenelli, pianista Giacomo Rocchetti.
   Nei ruoli principali dell’opera: Michela Antenucci (soprano) nel ruolo di Adina, Antonio Lemmo (tenore) in quello di Nemorino, Matteo Ferrara (basso) è Dulcamara, Tiziano Antonelli (basso) Belcore e Emanuela Brunga (soprano) Giannetta.
  
 
   
                                               

 

27  Febbraio 2010 -  Convegno a Nola:  in viaggio verso l’Unesco


   E' continuata a Nola l'iniziativa per inserire  la Festa dei Gigli, la Macchina di Santa Rosa, la Festa dei Ceri e i Candelieri di Sassari, nel patrimonio immateriale dell'umanità, secondo le finalità dell'Unesco.
   Si è svolto nella chiesa dei SS Apostoli di Nola l'
incontro dal tema "Verso l'Unesco" cui hanno partecipato le delegazioni di tutte le città interessate all'importante riconoscimento.
   Unanimamente è stata espressa la volontà di impegnarsi a presentare la candidatura all’Unesco entro il 31 agosto 2010, termine stabilito dall’organizzazione internazionale.
  L’incontro, organizzato dal Comune di Nola ha visto tra i suoi protagonisti un esperto di feste popolari, quale l’antropologo dell’università di Salerno Paolo Apolito e la dottoressa Patrizia Nardi, promotrice del protocollo d’Intesa tra le città delle macchine a spalla, che ha portato i saluti e le scuse del presidente della Commissione Nazionale Unesco, Giovanni Puglisi, atteso tra gli ospiti e poi impossibilitato a venire. La Nardi ha ripercorso il passato dell’Intesa, illustrando i momenti di incontro avvenuti tra le comunità e le motivazioni di questa vicinanza culturale tra i Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari, i Ceri di Gubbio, la Macchina di S. Rosa di Viterbo e la Varia di Palmi, che fino a poco fa ha condiviso questo percorso.
  Una riflessione critica sulle feste in questione e sulla candidatura, che si apprestano a fare, è stato invece il contributo del professore Apolito: “L’Unesco è legato ad una concezione sicuramente discutibile di patrimonio culturale immateriale. La rete sta mostrando una possibilità che non è interamente prevista ma nemmeno esclusa, cioè che le comunità, oltre a salvaguardare le loro tradizioni, aprano un dialogo tra di loro”. Un dialogo che c’era ma che deve incrementarsi, è questa la promessa ultima tra gli interlocutori della serata, congedati dal moderatore, Michele Sibilla, con l’annuncio del prossimo appuntamento “…verso l’Unesco”, atteso per i prossimi mesi a Gubbio.
   "Come più volte sottolineato, il 31 agosto prossimo la città di Nola è chiamata a svolgere un compito importantissimo per la candidatura della Festa dei Gigli tra i Beni tutelati dall'Unesco – ha dichiarato il sindaco di Nola, Geremia Biancardi – entro quella data infatti bisognerà presentare tutta la documentazione necessaria al riconoscimento. Oggi dunque, dalla città dei Gigli parte un ciclo di incontri che, nei prossimi mesi, a rotazione, interesseranno tutte le città coinvolte (Gubbio, Sassari e Viterbo) con l'obiettivo di avvicinare le singole comunità al prestigioso percorso, la cui adesione è fondamentale. Insieme ce la faremo. L'Unesco non è poi così lontano".
  
Ricordiamo che la "procedura" per quanto riguarda l'inserimento della
Festa dei Ceri è iniziata prima del 2006, nel lontano 28 ottobre 2004 con l'incontro a Roma di una delegazione eugubina ricevuta dal sottosegretario ai Beni ed Attività Culturali On. Nicola Bono. All'incontro erano presenti, oltre all'on. Bono, l'on. Giuseppe Giulietti, il sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, il presidente dell'università dei Muratori Alunno Aleandro e il consigliere comunale prof. Gian Francesco Chiocci, proponente dell'iniziativa.
   Non sarebbe male ricordare anche che
nella seduta del Consiglio Comunale di Gubbio del 28 agosto 2006 è stato presentato un Ordine del Giorno a firma del Consigliere Daniela Fecchi, riguardante addirittura l’avvio delle procedure tendente ad ottenere l’iscrizione del centro storico di Gubbio nel patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO.
 

                                                 

24 - 28  Febbraio 2010 -  "Me li darite Giuina" Commedia dialettale eugubina


   Dal 24 al 28 febbraio è stata messa in scena dal Gruppo teatrale "Semo 'nteatro Ylenia Cernicchi" la commedia dialettale eugubina in tre atti dal titolo "Me li darite Giuina", per la regia di Marino Cernicchi.
   Il titolo e la trama richiama un famoso modo di dire, molto diffuso in passato nel territorio eugubino e che ben rappresenta uno dei motivi ricorrenti della commedia, cioè la capacità di alcune persone di "cambiare le carte in tavola" con disarmante naturalezza.


   Nel ruolo del protagonista (Fernando Grelli) l'ormai famosissimo Mauro Mancini contornato dai vecchi attori delle commedie rappresentate nelle passate stagioni a cui si sono aggiunti alcuni giovani eugubini recentemente entrati a far parte del gruppo teatrale dell'Associazione Semonte. Ed è proprio l'associazione di Semonte l'organo motore dell'iniziativa tant'è che la Presidente Serena Bellucci ha precisato alla stampa: «...voglio spendere parole importanti non solo per chi sale sulla scena. Il vero teatro è quello che viviamo durante le prove nei mesi di preparazione. Tanti sono i protagonisti senza volto: chi cura le scene, le luci, le musiche, le acconciature e il trucco. Una cinquantina di persone impegnate nella doviziosa ricerca dei particolari per realizzare al meglio l'ambientazione scenica.»
  La commedia è andata in scena dal 24 al 28 febbraio al cinema Astra per un totale di 6 rappresentazioni che hanno registrato sempre il tutto esaurito dei posti disponibili.

                Vedi alcuni sketch della commedia su:

   In occasione della rappresentazione di sabato 27, è stato consegnato il premio "Ylenia Cernicchi" a Iosella Vagnarelli che si è molto impegnata nella formazione dei giovani della parrocchia di Semonte. Il premio viene annualmente assegnata a persona o associazione che nel corso dell'anno si è particolarmente distinto nei settori dove Ylenia era attiva ed appassionata come lo sport, il giornalismo e in generale la vita associativa.
   Negli anni scorsi il premio è stato assegnato al giornalista del Corriere dell'Umbria Luca Mercadini, all'arbitro Massimiliano Grilli e all'Avis di Gubbio.

                                                             

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