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   CRONACA GENNAIO 2018
   
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01 gennaio 2018: Buon Anno a Tutti
07 gennaio 2018: Festa della Bandiera italiana
14 gennaio 2018: Scelti i Capodieci dei Ceri 2018
19 gennaio 2018: E' scomparso Umberto Vispi, il "Tacche".
22 gennaio 2018: Anche a Jessup la festa per S. Antonio Abate
   

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1 Gennaio 2018 - BUON ANNO A TUTTI


                                               

07 gennaio - Festa della Bandiera italiana


   il 7 gennaio di ogni anno si celebra la Festa del Tricolore, istituita per celebrare la Giornata Nazionale della Bandiera dell'Italia.
 
    La giornata venne istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, intendendo celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia del tricolore italiano, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797.
   Infatti la storia del nostro "tricolore" ha il suo inizio con le repubbliche giacobine in Italia e si ricollega a quella data del 7 gennaio 1797 quando diviene la bandiera della Repubblica Cispadana (1797 - 1802), restando tale anche quando questa repubblica si trasforma in
Repubblica Italica (1802-1805) prima e in Regno Italico (1805-1814) dopo.

 

 

 


 

 

   Nel 1831 Giuseppe Mazzini, fondatore della "Giovane Italia"  stabilisce che la Bandiera della futura Italia Unita deve essere il Tricolore.

 

 

 

   Nel 1848, anno della prima guerra di indipendenza, il tricolore sostituisce lo stendardo azzurro del Regno di Sardegna, aggiungendo al centro lo scudo sabaudo, infatti Re Carlo Alberto, dichiarando guerra all'Austria, ordina alle truppe di inalberare il tricolore con lo scudo di Casa Savoia.


 

 

   Con la nascita del Regno di Italia, il 17 marzo 1961, il tricolore, viene adottato come bandiera nazionale, ma si aggiunge la corona e ai tre colori si mantiene l'azzurro, colore distintivo della famiglia Savoia, inserito nella bandiera del Regno d'Italia sul contorno dello stemma per evitare che la croce e il campo dello scudo si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo; da allora è uno dei colori di riferimento e riconoscimento dell'Italia, ad esempio per le maglie sportive nazionali.

    Tale scelta, verrà confermata anche nel 1946, con l'eliminazione dello stemma sabaudo, a seguito del risultato del Referendum istituzionale che sancisce la nascita della Repubblica Italiana.
  La descrizione della bandiera nazionale è stata riportata nell' articolo 12 della nostra Costituzione
"La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni" per evitare che una qualsiasi maggioranza politica abbia la possibilità, attraverso una legge ordinaria, di alterare la bandiera, inserendo simboli che si richiamano ad una qualsiasi ideologia.

   Come la somiglianza lascia intendere, il tricolore italiano deriva da quello francese, il quale nasce durante la Rivoluzione Francese dall'unione del bianco - colore della monarchia - con il rosso e il blu - colori di Parigi.
   Per quanto riguarda la nostra, il bianco e il rosso venivano dallo stemma comunale di Milano (come il blu e il rosso della bandiera francese erano i colori simbolo di Parigi), mentre il verde era il colore della guardia civica milanese.

                                                  

14 Gennaio 2018 - Scelti i Capodieci dei Ceri 2018

   L'Assemblea dei Ceraioli di S. Ubaldo, com'è tradizione, si è riunita nella seconda domenica di gennaio ed ha eletto il Capodieci per l'anno 2018.

  
Due i candidati che  sono stati votati, a scrutinio segreto da 563 ceraioli, sui 669 aventi diritto, convocati presso la taverna della Famiglia dei Santubaldari.

   E' stato eletto Fabrizio Martini che ha prevalso con 420 voti su Grasselli Michelangelo (128 voti). Schede nulle 15.

   Per nostra curiosità ricordiamo che Fabrizio è nato a Toronto (Canada) il 5 gennaio 1974.

Video
https://youtu.be/vrwrxNiLfN8


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   Nello stesso giorno anche l'Assemblea dei Ceraioli di S. Giorgio ha eletto il rispettivo Capodieci per l'anno 2018.

   Due i candidati della "manicchia di Sant' Agostino" che  sono stati votati, a scrutinio segreto, da 780 ceraioli, convocati presso la Taverna dalla Famiglia dei Sangiorgiari.

  E' stato eletto Angeloni Giorgio "Cudignone" che ha prevalso con larga maggioranza su Ceccarelli Enrico, che sarà il Capocetta 2018.

 

 

 

 


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    Domenica scorsa, 7 gennaio, invece si è svolta la votazione per l'elezione del Capodieci del Cero di S. Antonio che sarà il primo a ricevere l'investitura ufficiale, tra appena tre giorni, il 17 gennaio, festa di S. Antonio Abate.


   In questo caso tre i candidati della "manicchia esterna" che  sono stati votati, a scrutinio segreto, da 735 ceraioli sui 800 aventi diritto, convocati presso la Taverna della Famiglia dei Santantoniari.
 

   E' stato eletto
Vantagi Giovanni  "Dudù" che ha ricevuto 339 voti contro i 281 di Domenico Bagagli detto "Brotanello" e i 93 voti di Carlo Ambrogi.
    Le schede nulle sono state 10 e 12 le bianche.

Video
https://www.youtube.com/watch?v=_5CQxhyhdyI

 


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Capitani dei Ceri 2018
    Francesco Rossi (Primo Capitano) e Mauro Guardabassi (Secondo Capitano), entrambi soci della Università dei Muratori, sono stati estratti dal bussolo la mattina del 15 maggio 2016 ed hanno già ricevuto l'investitura ufficiale il 16 dicembre 2017 con una breve e semplice cerimonia nella chiesa di Muratori dove hanno ricevuto la consegna delle spade che rimarranno in custodia presso la chiesa sino al prossimo 14 maggio.
Capitani e Capodieci a Jessup

                                                           

22 Gennaio 2018 - Anche a Jessup la festa per S. Antonio Abate


  A Jessup, nell'ambito della festa di S. Antonio Abate, è avvenuta la presentazione ufficiale di Michael Cappellini quale Capodieci del Cero di S. Antonio per il 2018. Ormai anche a Jessup sono stati scelti tutti e tre i Capodieci della prossima festa.

 

 

 

19 Gennaio 2018 - E' scomparso Umberto Vispi, il "Tacche".


    E' scomparso, all’età di 87 anni, Umberto Vispi, il "Tacche".
    Nel 1980 è stato il Secondo Capitano della Festa dei Ceri, è stato ceraiolo e Capodieci e nel 1965 ha alzato il Cero di Sant’Ubaldo.

    “Un personaggio, un eugubino, un ceraiolo, un santubaldaro verace - ha detto l’avvocato Ubaldo Minelli, presidente della Famiglia dei Santubaldari -
con lui se ne va un bel pezzo della storia di Gubbio. Lo ricorderemo sempre, lo ricorderanno tutti i santubaldari per il suo modo di fare diretto, schietto, senza tanti giri di parole”.
    Fabio Mariani, il presidente dell’Università dei Muratori, ricorda con affetto Umberto Vispi, "È’ stato lui che mi ha chiamato, la prima volta, a svolgere sotto forma di volontariato, un lavoro per l’Università - dice Mariani - lo ricorderò sempre. È’ stato un’istituzione per la nostra Università. Primaconsigliere, poi economo e alla fine presidente onorario”.
    Noi lo vogliamo ricordare con una pagina tratta dal libro "passeggiando tra i ricordi" di Bruno Cappannelli (Baratieri) pubblicato nel 2009 :
  
 « 'L Tacche! Forse questo soprannome voleva indicare una persona difficile da trattare. Di sicuro Tacche, pseudomino che sta per attaccabriga, non era e non è un tipo molto riflessivo, ma è uomo di sicura lealtà e schiettezza. Secondo me è stato un grande ceraiolo, un uomo di una "sola" parola.
    Era Tacche, sì, per l'attaccamento a Sant'Ubaldo e per la sua tempra di lottatore sotto il Cero; era Tacche per I' attaccamento alla tradizione, era Tacche per la sua implacabile passionalità e correttezza.
    Per lui non esistevano figli, nipoti, amici, il Cero era il Cero e le cose «toccava falle per bene» con correttezza e coerenza. Mi sembra di vederlo ancora oggi in cima alla scalea ali' alzata dei Ceri, sempre preciso e puntuale in attesa dell'apertura del portone! Egli ha sempre interpretato al meglio il ruolo di barelone sul corso dando grande sicurezza alle mute ed al capodieci.
    Il 1969, è stato l'anno in cui mio figlio Massimo ha alzato il Cero, aveva appena 21 anni. Luigi Baldelli (Gaggio) l'altra punta davanti della muta della Farmacia, aveva proposto la candidatura di Massimo, proposta che le Case Popolari avevano approvato all'unanimità. Anche Umberto, tra gli altri, aveva sostenuto mio figlio in seno al Consiglio della Famiglia, questo - credo- anche per una forma di rispetto e di riconoscimento nei miei riguardi. Io non avrei più potuto alzare il Cero poiché avevo ormai 49 anni.
Pensate, in tante stagioni di vita ceraiola, non mi sono mai vestito, prima, perché venendo da una famiglia molto numerosa, mi mancavano i soldi per comperare la divisa, poi perché era nata in me una specie di superstizione, ero convinto infatti che, se mi fossi vestito, il Cero mi sarebbe caduto.
     Ricordo appunto che in quell'anno, il Consiglio degli Anziani non voleva far fare la calata dei Neri a mio figlio perché era troppo giovane. L'amico Tacche, sentita tale proposta, si alzò di scatto dalla sedia durante la riunione ed espresse il suo pensiero in questi termini: «È tradizione che faccia la callata chi rompe la brocca. Non si può negare a questo giovane tale soddisfazione, inoltre è il figlio di Baratieri e viene dalla gavetta!».
    Queste erano le prepotenze del Tacche! Prepotenze a fin di bene! Quando era convinto di una cosa, non si transigeva ... Era legge!!!
    Grazie Umberto, per quello che ci hai dato e che ancora ci dai.»

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