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   CRONACA APRILE 2019
   
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27 aprile 2019: Università dei Muratori: "Custodi... di una tradizione viva"
27 aprile 2019: Inaugurazione di via Giorgio Gini
27 aprile 2019: Inaugurazione del restauro della "Terza Cappelluccia"
   

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27 aprile 2019 Università dei Muratori: "Custodi... di una tradizione viva"


    Sabato 27 aprile, con il patrocinio, tra gli altri del Comune di Gubbio presso la Biblioteca Sperelliana, si è svolta la conferenza dal titolo "CUSTODI... DI UNA TRADIZIONE VIVA", in occasione della ricorrenza del IV° centenario dell'insediamento dell'Università dei Muratori Scalpellini ed Arti Congeneri nella Chiesa di San Francesco della Pace.
     Relatore dell'incontro Don Stefano Bocciolesi, vice Rettore della Basilica di Sant'Ubaldo.

Relazione di Don Stefano Bocciolesi

27 aprile 2019 Inaugurazione di via Giorgio Gini


    Oggi è stata intitolata una via del Centro storico di Gubbio a Giorgio Gini, Avvocato, giornalista e storico innamorato della sua città che ha tanto amato e contribuito a valorizzare.
   L’Avvocato Gini è stato una figura di indiscusso riferimento nel panorama culturale e sociale di Gubbio, innamorato narratore della sua città chiamato come testimonial in tante trasmissioni televisive nazionali, è stato capace di interpretare in maniera personalissima, con passione e intelligenza, le bellezze, le unicità della nostra “città di pietra” e il fascino delle nostre tradizioni, mettendo in evidenza con sagacia garbata, elegante e pungente, pregi e difetti, luci e ombre, con spirito critico ma sempre costruttivo. Battendosi per la sua conservazione, ha lasciato un patrimonio di conoscenze e memorie di una Gubbio perduta, un’eredità preziosa di immagini e racconti, dalla quale attingere a piene mani per un affresco utile ad appassionati e studiosi.
   Grazie all’impegno del Prof. Fernando Sebastiani le sue tante puntate televisive (circa 140) trasmesse dalla televisione locale TRG , sono raccolte in un cofanetto, di cui alcuni conservati alla Biblioteca Comunale Sperelliana, dai titoli emblematici: “Gubbio nascosta”, “Itinerari benedettini e francescani”, “Conci e sconci”, “Interni di monumentali palazzi eugubini”, “Itinerari ubaldiani” e “Spiccioli eugubini”, che dà il titolo all’intera raccolta e di cui riproponiamo la puntata relativa al venerdì santo del 1990.

    La via o meglio il “vicolo” che porta il suo nome, a 23 anni dalla scomparsa avvenuta nel 1996, è un piccolo e stretto collegamento tra via XX Settembre e via Mantovani, che l'avvocato amava particolarmente percorrere, sia perché il più stretto di Gubbio (varia tra i 75 e i 90 cm di ampiezza) sia perché nascosto, intimo e non lontano dalla sua abitazione.


   Alla cerimonia di intitolazione erano presenti i familiari dell'avv. Gini, il sindaco Stirati, la presidente del Lions club Gubbio Nancy Latini e l'arch. Augusto Solano, ispettore onorario della Soprintendenza e presidente di alcune edizioni del premio "Gini" conferito ai migliori restauri di facciata operati nel centro storico o in periferia, dal sodalizio lionistico.

Video della cerimonia

27 aprile 2019 Inaugurazione del restauro della "Terza Cappelluccia"


     Grande partecipazione e viva emozione per l'inaugurazione del restauro della Terza Cappelluccia sul Monte Ingino da parte della Famiglia dei Santantoniari: un progetto sul quale l'associazione ceraiola guidata da Alfredo Minelli lavorava da tempo.

 



    La cappelluccia - la terza salendo lungo gli stradoni del monte - è dedicata a S. Michele Arcangelo ed era l'unica che attendeva un intervento di restauro e risistemazione (le altre sono state da tempo ristrutturate a cura delle Famiglie dei Santubaldari e dei Sangiorgiari).

   Ad aprire l'incontro i saluti istituzionali il presidente della Famiglia, Alfredo Minelli: «Buon pomeriggio a tutti, porgo il saluto mio personale e del Consiglio della Famiglia dei Santantoniari a tutte le autorità civili militari e religiose intervenute a tutti i presenti che hanno voluto unirsi a noi in questa bellissima giornata.
Oggi noi mettiamo un altro punto fermo, non solo per noi Santantoniari, ma anche per la Città, dopo tanti anni di fermo e di silenzio abbiamo recuperato e restaurato la Terza Cappelluccia dedicata a S. Michele Arcangelo.
Lo abbiamo fatto con lo stesso spirito che anima la nostra attività sin dalla nostra costituzione. Il lavoro è stato quasi frenetico e (non ve lo nascondo), anche duro, ma godiamoci con soddisfazione questo risultato.
Ricordiamo che questo è l'esito di un percorso fatto di coraggio insieme a un po' di incoscienza. C'era in noi il desiderio di portare fino in fondo un progetto, un proposito e non ultimo il rendere omaggio a persone a noi care. L'idea di recuperare questo bellissimo luogo parte da lontano: nel 2011, ma è balenata più volte in testa ai nostri più arditi compagni di viaggio della Famiglia; due nomi su tutti il maestro Pietrangelo Farneti “il Pacio” e il nostro Nello Ontano.
Proprio nel 2011 una specie di segno premonitore ci arrivò con un bellissimo regalo da parte del Santantoniaro Francesco Allegrucci, che ci fece dono dei progetti originali della Cappelluccia (datati 1870) dell'architetto livornese Luigi del Moro. Quei disegni ci parlarono innegabilmente della opportunità di osare e tentare il recupero, creando così un nostro punto di riferimento quassù, sul Monte Ingino, vicino a S. Ubaldo. Era per noi un luogo pieno di ricordi, di aneddoti, di richiami, insomma lo sentivamo giusto. Partì il progetto e cominciammo a sognare, nel nostro modo solito, prima scherzando come se fosse una battuta, e poi chiedendoci: “Perchè no?”. Purtroppo i principali fautori dell'idea originale non erano più tra noi ma questo non ci ha rallentato, anzi, è stato una spinta ancora più forte.
Il senso della parola data, la fedeltà alla memoria, quella cultura della continuazione oltre ogni limite che da sempre ci ha animato e a cui siamo stati sempre fedeli, ci ha consentito anche stavolta di arrivare in fondo.
Questo lavoro è quindi dedicato anche a loro che, spiritualmente condividono con noi questo momento e questa nostra soddisfazione.
Non possiamo che ringraziare quanti ci hanno aiutato e supportato: in primis la Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia e poi tutte le componenti non-Santantoniare dandoci fiducia e aiuto. Lasciatemi però rimarcare una realtà oggettiva. Quello che vedete è il risultato, il frutto e l'esito del lavoro anche e soprattutto di tanti Santantoniari che trascurando impegni personali si sono dedicati con generosità, caparbietà e senza fronzoli, a lavorare in questo luogo. Un cantiere che non aveva orari né soste, lo hanno fatto anonimamente con la sola soddisfazione di fare un “qualcosa” in cui si credeva. Permettetemi di essere orgoglioso di questo. Anche perchè proprio questo è il nostro modo di essere e di vivere. Molto spesso siamo fautori del “dare senza mai chiedere”: per i nostri valori, per la Città, e con spirito Santantoniaro sempre pronti a correre quando la Famiglia chiama.
Questa piccola chiesa è un altro tassello del nostro percorso, un altro pezzetto della nostra storia, condivisa, partecipata e che dimostra quanto questa Città può essere forte nella coesione e nella concordia, quanto ne è ricca, e quante mete possiamo raggiungere forti della nostra fede.
Grazie a tutti
».


    Sono seguiti gli interventi del sindaco Filippo Stirati, del vescovo Luciano Paolucci Bedini e del presidente della Fondazione Carisp Perugia, Carlo Colaiacovo.

    La storia di questa cappelluccia è stata oggetto di studio da parte di Fabrizio Cece e di Ettore Sannipoli il quale pubblicò nel marzo del 2011 una ricca ricerca storica (“La terza cappelluccia sul Monte Ingino” ) a seguito della donazione alla Famiglia dei Santantoniari dei disegni originari del progetto della Terza Cappelluccia (costruita nella seconda metà dell'800), da parte di Francesco Allegrucci, appassionato di antichità, che li ha ritrovati, acquistati e restaurati.
    Ettore Sannipoli e Fabrizio Cece avevano rintracciato già nei primi anni novanta alcuni documenti che testimoniavano la breve vita della "vecchia" cappelluccia e, su di un articolo di Gubbio Arte del 1993, avevano dimostrato che l'aspetto odierno della chiesetta niente aveva a che vedere con l'eleganza e la ricchezza dell'edificio neogotico pre-esitente. La vecchia "terza" Cappelluccia era stato progettata prima del 1870 nello studio del noto architetto fiorentino Emilio de Fabris, in quegli anni impegnato nella costruzione della facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze. Venne poi edificata, su commissione della signora Clementina Minelli Mavarelli, tra il 1870 ed il 1873, ma pochi decenni dopo crollò, forse per il cedimento del terrapieno su cui poggiava. Fu ricostruita con l'attuale forma nei primi anni del 900.

    Il recente intervento di restauro, iniziato a febbraio 2018 grazie anche al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che era intervenuta anche per le altre cappellucce e per la Basilica di S.Ubaldo, è consistito, in una prima fase, nel recupero strutturale del tetto e nel consolidamento delle fondazioni, a cui han fatto seguito tutti i lavori di rifinitura interna ed esterna.

   Prima della benedizione e celebrazione eucaristica officiata dal Vescovo Paolucci Bedini insieme al rettore della Basilica di S.Ubaldo, mons. Fausto Panfili, il presidente Minelli ha provveduto a consegnare le chiavi della cappelluccia, in qualità di custode, a Giambaldo Rossi, nipote di Nello Ontano.

   Ad allietare il pomeriggio, al termine della cerimonia, anche il consueto rinfresco e le note della Banda Santantoniara.


   

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