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   CRONACA  AGOSTO  2025 luglio
   
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3 Agosto 2025: Col di Lana - Commemorazione dei Caduti della Grande Guerra
11 Agosto 2025: Conferenza sui Toponimi di Scheggia e dintorni
14 Agosto 2025: Torneo dei Quartieri
24 Agosto 2025: 60° Trofeo automobilistico “Luigi Fagioli”
   
   
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3 Agosto 2025 - Col di Lana - Commemorazione dei Caduti della Grande Guerra


COL di LANA - 3 agosto 2025
   Come consuetudine, la prima domenica d'agosto, a Livinallongo del Col di Lana, in vetta al Col di Lana si è svolta l’annuale commemorazione dei Caduti della Grande Guerra.
   Come succede da qualche decennio, un numeroso gruppo di Eugubini sono saliti in vetta percorrendo i sentieri e la terra che fu il tragico teatro di guerra.

    E' sicuramente il caso di ricordare, per esempio, che il 19 luglio 1915, le operazioni belliche sul Col di Lana erano iniziate soltanto da una decina di giorni, ma da quel giorno la valle compresa tra il costone di Salesei e il costone di Agai, prese il triste nome di “Vallone della Morte”. Infatti, in quel giorno, un intero battaglione (1000 soldati) del 52° reggimento fanteria della “Brigata Alpi” fu mandato all’attacco su un terreno del tutto privo di opere di difesa nel tentativo impossibile di conquistare la postazione “Panettone” saldamente in mano all’esercito austriaco.
   In Tale occasione, come scrive Luciano Viazzi: “si ebbero 107 morti e 431 feriti! Fu un vero massacro!”

    Ma i sanguinosi combattimenti continuarono senza tregua e portarono alla conquista da parte dell'esercito italiano dei capisaldi "Panettone" e "Cappello di Napoleone" nell'ottobre successivo e pertanto i nostri soldati poterono avanzare e collocare il proprio avamposto più su, proprio sotto la cima, dove ancora oggi si intravedono i resti dei terrazzamenti ove erano posizionate le baracche, nel luogo che prese il nome di "Dolce conca".

     La Cima fu conquistata qualche mese più tardi, il 17 aprile 1916, grazie alla realizzazione di una galleria che ha permesso di minare la cima che era saldamente in mano agli Austriaci.

   Alla S.Messa concelebrata dal cappellano militare Don Lorenzo Cottali era presente, il Vice Sindaco di Gubbio, Francesco Gagliardi, il Prefetto della Provincia di Belluno, Antonello Roccoberton ed il Coro Fodom.
  Eccezionale l’accoglienza da parte del Sindaco di Livinallongo del Col di Lana Oscar Nagler e di tutto il Gruppo Alpini con il capogruppo Valerio Nagler.
   Questo giorno è dedicato al ricordo di tutti i caduti, senza distinzione di nazionalità, infatti per questa occasione la bandiera austriaca torna a sveltolare in vetta al Col di Lana insieme a quella italiana ed europea, inoltre soldati italiani e austriaci sono, fianco a fianco, presenti alla cerimonia di Commemorazione.
   Il senso di riconcilazone della cerimonia è suggellato e rafforzato anche dalla presenza, all'interno della cappella, di una piccola
statua di S. Ubaldo, Santo della Riconciliazione

Da sn a dx: Francesco Gagliardi (Vice Sindaco di Gubbio), Oscar Nagler (Sindaco di Livinallongo),
 Antonello Roccoberton (Prefetto della Provincia di Belluno)

Francesco Gagliardi (Vice Sindaco di Gubbio), Oscar Nagler (Sindaco di Livinallongo del Col di Lana),


 
.... gli EUGUBINI ....
 

Mauro Pierotti (Pres. Ass. Eugubini nel Mondo) e Giacomo Marinelli Andreoli (Dir. "Umbria TV") con Ezio Anzanello (Studioso della Grande Guerra: Col di Lana, in particolare)


Dicesa dal Col di Lana con Don Lorenzo Cottali, tenente colonnello, cappellano degli Alpini
 


Ad attendere tutti gli Eugubini
...
nella cappellina in vetta al Col di Lana la statuina di S. Ubaldo, Santo della Riconciliazione
e ovviamente
i Ceri al Sacrario di Pian di Salesei

 
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... e poi il consueto minitour dolomitico in allegria...
 
 
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11 Agosto 2025 - Conferenza sui Toponimi di Scheggia e dintorni


La parola “Toponimo” deriva dal greco antico e sta a significare “Nome del luogo”.

    Nella caratteristica cornice del “Poggetto” di Scheggia, davanti ad un pubblico appassionato e partecipe, si è tenuta, nella serata di lunedì 11 agosto, una conferenza degli studiosi Luca Baldelli ed Euro Puletti dal titolo:

«Origine del toponimo “Scheggia” e riflessione sui vari toponimi ed insediamenti contadini».

 

   Un tributo alla storia locale e popolare che non è certamente storia di “serie b”, ma storia con la “S” maiuscola, quella dei nostri avi che, con sacrificio e costanza, ci hanno trasmesso un patrimonio di usi, costumi, tradizioni e saperi che troppo spesso il mondo moderno tende a dimenticare se non a rinnegare, preso dai miraggi di un “progresso” le cui crepe si mostrano sempre più evidenti.

   Nelle origini dei nomi di monti, poderi, ville, insediamenti vari, vi è un tesoro di sapienza e vi sono radici antiche, che han visto incrociarsi popoli i più vari, dai Romani ai Longobardi, dagli Umbri agli Illiri, dai Celti ad altri popoli paleo - balcanici, ancora poco studiati, ma le tracce dei quali emergono sempre più prepotentemente.

   Scheggia, con il suo vasto territorio che procede dai confini con Gubbio e Costacciaro a quelli con Cantiano e Sassoferrato, e Gubbio, con i suoi 525 kmq di estensione (quasi tre volte il territorio di Milano e cinque volte quello di Firenze), vedono la presenza di toponimi, che rimandano a leggende, personaggi, prassi agro – pastorali, retaggi religioso – cultuali tenacemente resistenti all’incedere del tempo e nei quali, spesso, vi è l’invocazione del Genius loci, lo spirito arcano, eppur sempre presente, che anima i luoghi stessi.
    “Scheggia”, anticamente stazione di posta con il nome latino di “Ad Ensem”, ha la sua più che probabile origine – secondo le ricerche autorevolmente condotte dallo studioso Puletti – nel verbo germanico antico “skleizan”, ossia distruggere, per evidenziare la distruzione che doveva aver interessato, anticamente, questo centro e che si ritrova in suggestive leggende come quella del gigante Sanìa, il cui nome corrisponde a quello dell’antica, mitica Città che ha dato il nome poi, con modifiche linguistiche, al toponimo Val de Sarnìa.

    Un identico crogiolo di ancestrali vicende, tra storia reale e tramandata, lo si ritrova nei toponimi del territorio di Gubbio e Scheggia che lo studioso Luca Baldelli ha messo in evidenza:
   “Brunamonte” di Villamagna, ad esempio, da far plausibilmente risalire al condottiero e signore eugubino Brunamonte della Serra, condottiero ghibellino del ‘300, sconfitto dai Montefeltro, due volte Podestà di Siena;
    “Giuccola” (toponimo situato presso tra S. Andrea del Calcinaro e Costacciaro), che evidenzierebbe la possibile presenza di santuari o luoghi di culto pagani dedicati a Giove (originando dal verbo colere, ovvero venerare, con l’aggiunta del nome di Giove);
    “Centopanetti” (podere Bracciolo di S. Andrea del Calcinaro, secondo la toponomastica ufficiale), il quale trarrebbe origine, vista la presenza della vicina Chiesa di San Sebastiano, dall’usanza di distribuire ai più poveri il Pane di San Sebastiano, usanza ben viva un tempo ed oggi circoscritta a pochi luoghi a noi limitrofi (fra i quali una Parrocchia di Città di Castello).
     Alla presenza di pascoli, secondo un’ipotesi non peregrina, si deve far risalire il toponimo, al confine fra Scheggia e Cantiano, “Botano” (in greco prato è Botanè), che si incontra anticamente anche a Gubbio, con la zona di Santa Margherita di Burano chiamata, nelle carte di un tempo, Botano o Santa Margherita del Botano.
     Proseguendo nella rassegna, Puletti e Baldelli hanno mostrato la probabile origine comune dei toponimi “Balza del Metolone” (sotto al Monastero di San Girolamo a Monte Cucco, nei pressi del Monte Le Gronde) e “Metolella” (presso la Serra di Burano), toponimi legati, con ogni evidenza, al ruolo di confine dei medesimi (meta in latino, tuder in umbro, tular in etrusco). Ipotesi suffragate da riscontri diretti in molti casi, in altri contraddistinte, in mancanza di documenti certi, che forse mai verranno alla luce, da elevato livello di plausibilità, considerati i raffronti e le somiglianze con altri toponimi similari presenti in altre parti d’Italia interessate dalle medesime vicende migratorie e di incontro – scontro fra popoli e genti diverse.
   In premessa, ed ancor più dopo l’entusiastica accoglienza da parte del pubblico, gli studiosi hanno annunciato l’intenzione di trasformare le loro relazioni in un’opera articolata e dettagliata. La serata ha visto anche un piccolo intermezzo musicale – recitativo da parte dei relatori.



 

14 Agosto 2025 - Torneo dei Quartieri


    Il Torneo dei Quartieri è ritornato il 14 agosto, puntuale, in Piazza Grande, i Balestrieri dei rispettivi quartieri di Gubbio si sono sfidati nel tiro della Balestra antica all'italiana in una Piazza affollatissima.

  Il Campanone e gli Sbandieratori hanno fatto, come sempre, da meravigliosa cornice al Corteo storico e alla sfida.

   Il "Drappo", simbolo della vittoria, quest'anno è stato realizzato dai bambini della Scuola di Infanzia Borletti di Villa Fassia con la consulenza del maestro e artista Alessandro Campanella e rielaborato e personalizzato dal balestriere Stefano Bicchielli.

    In questa 45° edizione del Torneo dei Quartieri a centrare il tasso è stata la veretta di Francesco Mencarelli, balestriere del Quartiere di San Martino.
  
Il Quartiere torna alla vittoria dopo 9 anni (nel 2016 aveva vinto con Stefano Mencarelli).
   Il podio è stato completato dai balestrieri Andrea Rueca di San Giuliano e Alessio Monacelli di San Martino, rispettivamente secondo e terzo.

   Il premio per il miglior corteo storico è andato al quartiere di San Giuliano.

   La manifestazione, come di consueto, è stata organizzata e coordinata dall’Associazione Maggio Eugubino con la collaborazione del Comune, dei
4 Quartieri, della Società Balestrieri, del Gruppo Sbandieratori, di Danz’Art e della Scuola di Danza Città di Gubbio.
   Il Vice Presidente del Maggio Eugubino, Robert Satiri, ha ricordato Lucio Lupini, Presidente onorariio del Maggio Eugubino, scoparso il 12 giugno scorso.
 
   Dalle ore 22.30 infine tutti si sono riuniti nelle piazze per far festa e per apprezzare i sapori della cucina locale con autentiche prelibatezze caratteristiche della tradizione gastronomica eugubina. 

24 Agosto 2025 - 60° Trofeo automobilistico “Luigi Fagioli”


    Si è svolto a Gubbio il 60° Trofeo automobilistico “Luigi Fagioli”. La manifestazione, organizzata dal CECA (Comitato Eugubino Corse Automobilistiche) in collaborazione con l’Automobile Club Perugia, è aperta alle auto moderne, a quelle storiche e alle bicilindriche.
    Il Trofeo Fagioli si disputa lungo il percorso di 4.150 metri che dal centro storico di Gubbio, dove sono ospitati anche il quartier generale e il paddock, sale a Madonna della Cima attraverso la Gola del Bottaccione, sito naturalistico e geologico di rilevanza mondiale.

   Il 60° Trofeo Luigi Fagioli ha visto vincitore, per la prima volta e in maniera inattesa, Ivan Pezzolla su Wolf GB08 Thunder, il pilota pugliese di Fasano classe 1989 al rientro nelle corse in salita proprio a Gubbio per testare la Wolf con motore di derivazione motociclistica, ha vinto realizzando il tempo totale di 3’27”55, aggiudicandosi gara 1 in 1’43”60 e completando gara 2 (disputata con asfalto ormai asciutto per tutti i prototipi) con il crono di 1’43”95. Con lui sono saliti sul podio Michele Gregori, giovane driver toscano di Pieve Santo Stefano, al volante della Nova Proto NP03 Aprilia, anch’essa con propulsore moto, e dal favoritissimo della vigilia Simone Faggioli con la Nova Proto Np01 Zytek, in verità svaltaggiato dalla pioggia nella prima gara.

   Come detto il favorito nei pronostici, Simone Faggioli, che a Gubbio si è imposto in ben 14 occasioni, oggi in gara 1, sul bagnato, non è riuscito ad andare oltre al 29° posto, risalendo fino alla terza posizione finale grazie alla vittoria centrata in gara 2 con il miglior tempo della giornata (1’35”29).
    Comunque Faggioli con questa terza posizione di oggi ha conquistato matematicamente il 19° titolo di Campione Italiano.
    Malgrado la pioggia abbia disturbato la parte finale della mattinata, la gestione di ogni fase organizzativa e sportivo-logistica tra verifiche, prove e gara, diretta dal Direttore, l'Eugubino Fabrizio Fondacci, è stata un successo apprezzato da tutti.
    Numerosi i piloti eugubini: Alessandro Picchi, Kristian Fiorucci, Leonardo Nicchi, Alessio Cacciapuoti, Marco Frenguellotti, ed altri con il decano e sempre eccellente pilota Gianni Urbani.


   


 
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