La
statua di S.Ubaldo, è stata trasferita al
Duomo
dalla
Chiesetta dei Neri,
dove era stata depositata la sera del 15 al termine della Processione che
ha dato il via alla Corsa dei Ceri.
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In una chiesa gremita di fedeli sono presenti il
Sindaco Vittorio Fiorucci,
i sindaci delle altre città componenti la
Diocesi di Gubbio, i
rappresentanti dell’autorità militari nonché il Sindaco della
città gemellata di
Thann,
Gilbert Stoeckel. |
Il vescovo di Gubbio
Mons. Luciano Paolucci Bedini ha celebrato il
solenne
pontificale, in onore di
Sant’Ubaldo
nel giorno della sua Festa e pronunciato l'omelia che riportiamo:
Carissimi amici, fratelli e sorelle, si compiono oggi,
in questa solenne liturgia, la memoria gioiosa e l’omaggio
devoto del popolo eugubino offerti al santo patrono Ubaldo.
Ed insieme, come comunità civile e religiosa, siamo di nuovo
a ringraziare Dio per il dono sublime di questo grande amico
e concittadino, custode solerte della nostra Città e padre
premuroso della nostra Chiesa.
Con affetto sincero e letizia di cuore saluto tutti voi
convenuti in questo tempio meraviglioso. Il Sindaco di
Gubbio, Vittorio Fiorucci, insieme agli altri amministratori
del nostro territorio. Le autorità civili e militari che
hanno voluto condividere con noi questi giorni allegri.
Tutte le realtà associative, custodi dei valori e dello
stile della Festa. Gli amici fraterni delle città gemellate,
che con fedele presenza ogni anno non mancano di celebrare
la nostra stessa gioia. Un ringraziamento sentito alle forze
dell’ordine che hanno vigilato sullo svolgimento sicuro e
rispettoso della nostra festa.
Un abbraccio speciale voglio riservare ai principali
protagonisti della colorata giornata di ieri e della
appassionata corsa che l’ha caratterizzata: ai Capitani e ai
Capodieci i complimenti e il grazie per averci guidati fin
sulla soglia della dimora santa del nostro Vescovo Ubaldo
perché, con la stessa devozione, tutti potessimo portare ai
piedi di quell’altare la comune supplica filiale.
In questo anno giubilare, che stiamo vivendo con tutta la
Chiesa universale, desidero contemplare con voi la figura
del nostro santo patrono come “pellegrino di speranza”. Il
Beato Ubaldo, testimone credibile della fede in Cristo e
autentico animatore del suo amore di carità verso i più
poveri e bisognosi, è per noi anche un consolante esempio di
discepolo e maestro della speranza.
Le pagine della parola di Dio che arricchiscono questo rito
iniziano con un’immagine luminosa tratta dal libro del
Siracide: “Ecco il sommo sacerdote, che nella sua vita
riparò il tempio, e nei suoi giorni consolidò il santuario.
Avendo premura d’impedire la caduta del suo popolo,
fortificò la città nell’assedio”. È la fotografia di quanto
il nostro Vescovo santo ha vissuto per la sua Diocesi e la
sua Città. Di fronte ai tanti e diversi pericoli, che hanno
minacciato questo popolo in quel tempo, egli si è sempre
prestato a sostenere la fiducia, a custodire l’unità e a
confidare nella protezione divina. Anche laddove tutto
appariva perduto, e nulla sembrava volgere al bene,
Sant’Ubaldo ha saputo attingere all’unica sorgente della
vera speranza, la forza e il coraggio per affrontare il male
continuando a credere nel bene. La chiarezza della sua fede
gli ha ricordato più volte che solo in Gesù, morto e
risorto, è la radice salda e incrollabile di ogni speranza.
Colui che ha attraversato le porte del male e della morte
con la sola forza dell’amore di Dio non manca di custodire i
suoi figli da ogni timore.
Anche la parola dell’apostolo Paolo ai cristiani di Efeso ci
svela il cuore della speranza cristiana: “Scompaiano da voi
ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenza con ogni
sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli
altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha
perdonato a voi in Cristo”. Davanti al dono della vita
nuova, scaturita dalla risurrezione di Cristo, finalmente
liberata dalla schiavitù del male e del peccato, possiamo
lasciare andare ogni atteggiamento negativo e ogni scelta
scomposta per vivere nella benevolenza reciproca. Se siamo
fondati e immersi nella misericordia di Dio, che in Cristo
ci ha strappati dal potere del male, non abbiamo a temere
più nulla e in ogni avversità sappiamo in chi possiamo
contare. Come non vedere in questo sguardo di fede la vita e
il ministero pastorale del Vescovo Ubaldo? Lui stesso ci
invita ad imitare il suo esempio e ad accogliere il suo
insegnamento.
Nel Vangelo, rivolgendosi ai suoi discepoli, felici perché
nella fede hanno affrontato e vinto il male che hanno
incontrato, Gesù mostra loro il motivo vero di quella gioia:
“Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e
scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà
danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si
sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri
nomi sono scritti nei cieli”. La forza potente che ci
protegge è quella di Gesù e del suo amore. Noi possiamo
goderne in virtù dell’unione profonda con il suo Santo
Spirito. Dunque la speranza e la fiducia con cui possiamo e
riusciamo ad affrontare e attraversare le fatiche e le
tribolazioni della vita non dicono la nostra forza, ma
raccontano la grazia in cui viviamo, per dono di Cristo
risorto. Questo fonda la nostra speranza e fa emergere la
vera gioia.
Il nostro santo Patrono, come credente prima e come pastore
poi, ha vissuto ogni accadimento con la certezza che in Dio
poteva trovare quel baluardo sicuro dove ripararsi, insieme
ai suoi fratelli, dalle avversità della vita. Con questa
forza non è mai venuto meno i suoi doveri e alle sue
responsabilità. Si è sempre coinvolto, in prima persona,
nelle vicende sociali e spirituali del popolo che il Signore
gli aveva affidato. Così ci ha insegnato che la speranza va
attinta alla sorgente della misericordia di Dio, ma poi va
anche organizzata e servita con l’impegno e il sacrificio
personale. Va resa concreta e tangibile con i gesti e i
segni della vicinanza e della compassione. Va custodita e
moltiplicata nella condivisione fraterna e nella carità
operosa. Va appresa e allenata sotto lo sguardo di autentici
testimoni.
Vescovo Ubaldo,
patrono santo della nostra terra,
tu che sei stato discepolo e maestro
della speranza di Gesù risorto,
sostieni la nostra fede con la tua intercessione.
Come coraggioso “Pellegrino di Speranza”
accompagna il nostro cammino,
tienici per mano e conduci i nostri passi
nei sentieri più faticosi.
Con la tua quotidiana presenza
sii per noi compagno nel viaggio di questa vita,
e accoglici alla metà del nostro pellegrinaggio terreno,
dove la nostra faticosa speranza
si scioglierà nell’abbraccio di pace del Signore risorto.
Amen.
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i
Cantores Beati Ubaldi, diretti dal M° Renzo Menichetti,
con il Vescovo e i Sindaci |
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Foto ricordo del Gruppo degli Amici della
Città gemellata di
Thann
e
i Sindaci Fiorucci e
Stoeckel |
Nel pomeriggio solenne celebrazione anche in
Basilica, infine alle ore 18 il
tradizionale
Concerto di S. Ubaldo,
tenuto dalla
Banda comunale di
Gubbio.
Nella serata infine presso il Park Hotel Ai Cappuccini la
tradizionale
"Cena degli
eugubini lontani",
un momento conviviale organizzato dalla
Ass. Maggio Eugubino,
dal lontano 1958. Durante la
cena sono stati consegnati vari attestati di "attaccamento a Gubbio".
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